L’ombra portata

• Lucia Boccalone

• Francesca Checchi

• Giuseppe Negro

• Tommaso Palaia

• Maria Pia Picozza

• Zeroottouno

a cura di Simona Caramia

L’ombra è la negazione del passaggio della luce.

L’ombra è presenza che scaturisce dall’assenza.

Nella cultura occidentale l’ombra porta con sé lo spettro della negazione e del negativo. Tuttavia, essa è la naturale conseguenza della luce. Ne è condizione parallela ed inevitabile, giacché posta la luce è certissimo che dalla sua proiezione su un oggetto, ne deriverà l’ombra, propria o portata, dello stesso.

Secoli impostati sul trionfo e sull’analisi della luce, quale simbolo di ragione e verità, hanno implicato, nella nostra cultura, accantonare le ombre in zone remote del pensiero, stimarle pura negatività, ignorarle per paura.

Ma se fosse l’ombra a dover essere interrogata oggi? Senza ghettizzarla. Senza relegarla; senza negarla. Se dovessimo lasciar parlare le ombre per comprendere il vulnus della luce e i limiti della ratio? Analizzare l’ombra per provare a capire un presente costellato di buchi neri, di faglie, di irrazionalità crescenti.

Lucia Boccalone, Francesca Checchi, Giuseppe Negro, Tommaso Palaia, Maria Pia Picozza, Zerottouno sono artisti che lasciano spazio alle zone d’ombra, senza temerle.

Nei loro lavori assistiamo ad un rovesciamento: l’ombra portata è l’essenza delle loro opere, poiché la luce è manipolata per dar forma a giochi di chiaroscuro, che esaltano la profondità di una prospettiva consapevolmente olistica.

Facendosi materia nelle/delle opere, l’ombra si stratifica per allargare il campo, per contemplare tutto il possibile e non escludere l’immaginabile.

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