Paratissima scalda i motori per la sua quindicesima edizione!
Dopo aver celebrato la sua prima adolescenza con “Feeling Different“, quest’anno la quarta fiera d’arte contemporanea più visitata d’Italia lancia la call for artists “Multiversity“: stavolta l’invito per gli artisti è quello di interpretare la pluralità di mondi (immaginari o reali) e la moltiplicazione dei punti di vista attraverso il linguaggio dell’Arte.
LE SEZIONI
LA LOCATION
L’ex Accademia Artiglieria di Torino di Piazzetta Accademia Militare 3, vicino a piazza Castello, ospiterà la 15esima edizione di Paratissima. Paratissima aprirà, dopo la Caserma La Marmora e per la prima volta al pubblico, le porte di un altro spazio imponente architettonicamente di proprietà di CDP Investimenti SGR, società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, che ne concede l’uso in attesa di un futuro diverso utilizzo dell’immobile.
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IL CONCEPT
Il Multiverso, ovvero l’idea dell’esistenza di dimensioni parallele e mondi alternativi permea la cultura popolare sin dall’alba dei tempi: dagli antichi greci fino ad arrivare alle più contemporanee teorie della fisica, il tema ha affascinato generazioni di studiosi e pensatori, generando decine di ipotesi più o meno fantasiose e verosimili. La storia del cinema e della letteratura è ricca di narrazioni sviluppate in percorsi spazio temporali paralleli, tanto da dar vita a intere saghe. Paratissima, per la quindicesima edizione, invita a riflettere sulla pluralità di alternative plausibili ed equamente coesistenti, metafora amplificata di ciò che dovrebbe accadere in piccolo nel nostro mondo, particella insignificante di un solo universo tra tanti. “Multiversity” si interroga sulla moltiplicazione dei punti di vista, sulla possibilità dell’Arte contemporanea di generare nuove visioni, scenari possibili, immaginari e immaginifici – auspicabilmente migliori – in cui l’individuo e tutto ciò che lo circonda e lo riguarda muta, sintonizzandosi su nuove coordinate non solo spazio-temporali ma soprattutto etiche, lontane da quella visione semplificata, univoca e miope di cui ultimamente la contemporaneità sembra purtroppo essere ostaggio.