IO ESPLORO
di Gabriele Buratti, Davide Oddenino, Mauro Pinotti, Stefano Porfirio, Paola Rizzi
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a cura di Erika Lacava
CONCEPT
Quanto conta che le città di Calvino siano reali? Iper-globalizzate, con i centri appiattiti su un unico modello di commercio possibile. Città intente alla sopravvivenza dell’oggi nel disperato tentativo di salvare se stesse dal divenire nulla domani. Dove inizia e finisce Pentesilea? Come nelle “Città invisibili” di Calvino, lo spettatore è portato a esplorare il suo stesso impero attraverso i resoconti degli artisti che si intrecciano in scenari ora apocalittici ora perfettamente descrittivi di una realtà postindustriale e postmoderna, che non ha più nell’uomo la sua misura perché la misura ha sovrastato l’umano.
Del moderno restano le tracce del tempo sulle porte sbarrate di Paola Rizzi, scomparse invece dalle file di case arrugginite di Mauro Pinotti e dalla prospettiva meccanica di Davide Oddenino. Tra i grattacieli e le strade deserte di Gabriele Buratti l’uomo lascia il posto all’animale mentre le radici degli alberi soccombono nelle mutazioni rosso-sangue di Stefano Porfirio.
