PFM 2.0_Simone Benedetto
Simone Benedetto nasce nel 1985 a Torino, dove vive e lavora. Si laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti in Scultura e Arti Plastiche. Scultore tra i più versatili, sperimenta molteplici materiali, combinando tecniche plastiche ad un linguaggio realistico e visionario. Le tematiche sociali affrontate, spesso spinose e complesse, mostrano la contraddittorietà del quotidiano con un personale sguardo critico.
La bomba in resina è rappresentata come una trottola, mentre allude ai giochi ingenui e infantili dei bambini di tutto il mondo. Eppure in contesti di guerra, fame e povertà non tutti hanno fortuna di giocare e di passare serenamente il tempo necessario alla crescita e allo svago.
Il titolo dell’opera riprende il nome di una nota mina antiuomo di produzione sovietica, la PFM-1, massicciamente impiegata nelle operazioni belliche. Materializzando tramite la scultura problematiche a noi troppo lontane, o rendendone evidenti altre in cui, per assurdo, siamo troppo immersi, Benedetto cerca di riaccendere la sensibilità di chi guarda, sotto l’anestesia del benessere e di una pace che è tuttora solamente apparente.