Dopo mesi di attesa, torna PARATISSIMA TALENTS, il progetto espositivo che ospita e premia gli artisti più talentuosi di Paratissima Torino!
Questa volta, la gioia di rivedere le opere più belle della passata edizione sarà doppia: a ospitare la mostra collettiva sarà infatti il suggestivo Galoppatoio dell’Ex Accademia Artiglieria di Torino, proprio quel luogo che a novembre aveva accolto le installazioni di Think BIG!, lasciando i visitatori a bocca aperta.
Al centro dell’ex Galoppatoio si collocherà “Convivium”, la nuova installazione di Cracking Art che si pone in continuità con “Green Communities” che aveva portato a #paratissima15 un branco di lupi. Quest’anno i protagonisti saranno 9 coloratissimi orsi, simbolo di convivenza tra esseri umani e natura selvatica.
Vi aspettiamo dal 24 settembre in ARTiglieria, ingresso gratuito con registrazione al nostro Club Paratissima!
24 settembre > 11 ottobre
Orari
Inaugurazione 18.00-21.00
Dal lunedi al venerdi: mattina prenotazione, pomeriggio 14.30-18.30
Sabato e domenica 10.30-18.30
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Per semplificare la gestione dell’emergenza sanitaria in corso e garantire a tutti una visita in sicurezza, sono state predisposte alcune semplici misure per l’accesso e la permanenza alla mostra. Vi chiediamo di rispettarle per tutelare la salute di tutti.
GLI ARTISTI IN MOSTRA
SALVO ALIBRIO
OSCAR BRUM
ERREDUEO
ILARIA FRANZA
GABRIELLA G. FERRAGATTA
DEBORAH GRAZIANO
ELEONORA GUGLIOTTA
GRAZIA INSERILLO
M. LEVO ROSENBERG
LETAZ
CARLOTTA MARCHIGIANO
GIUSEPPE MASCHERONI
VALERIA SECCHI
MARCELLO SILVESTRE
SPECIAL GUEST > Cracking Art
“CONVIVIUM”
L’orso è un animale iconico, protagonista di storie e leggende. Compare sulle bandiere di città e di stati, su stemmi araldici di nobili famiglie, su marchi di aziende o squadre sportive. Reso docile dai peluche è in realtà simbolico per la sua potenza ma anche per il suo carattere refrattario.
La forza ancestrale dell’orso e la sua posizione nella catena alimentare conferiscono alle sue azioni una forte carica emotiva. Un incidente che lo riguarda non è qualcosa che può lasciare indifferenti. Come non ricordare le ripetute fughe dell’orso M49 in Trentino, che hanno destato l’interesse dei media e dell’opinione pubblica.
L’orso, così come il lupo, è uno dei tasselli fondamentali della natura alpina.
La questione che si pone è quindi quella del vivere assieme, della ricerca di sistemi di convivenza tra esseri umani e natura selvatica che superino gli schemi della mera caccia, adottando le superiori conoscenze e le maggiori risorse di cui oggi disponiamo rispetto al passato.
PROJECT ROOM > Ilaria Franza
“CIRCLE WAVES”
Per capire, e soprattutto sentire, le opere di Ilaria Franza, abbiamo la necessità di fare un esercizio di contemplazione. Abbiamo bisogno di trovare una dimensione dell’osservare, una prospettiva. Le opere di Ilaria Franza sembrano aprirci lo sguardo verso percorsi sommersi, luoghi inesplorati. Ci chiedono di essere guardate con attenzione. Da osservatore c’è qualcosa che ci attrae, ci costringe a scrutare, che spinge il nostro sguardo oltre il visibile. L’artista non fa altro, in realtà, che metterci davanti al più eterno dei soggetti: il paesaggio. UN.limited è il titolo di tutti questi lavori. UN.limited, come l’infinito che supera lo sguardo, che diventa orizzonte, paesaggio interiore, natura pura. Infinito come qualcosa che si modifica senza sosta in un ciclo continuo, fatto di gesti concentrici che ripetendosi, trasformano.
Osserva la natura e il paesaggio con il cuore e lo sguardo dei romantici. Si accorge, anche lei, di quel tumulto profondo, quel misto di sensazioni fisiche e emotive, nate dalle cose che non si possono vedere, date da quello che si può solo sentire. Questi paesaggi ci permettono quindi di guardare oltre l’orizzonte e oltre il paesaggio stesso. Diventano luoghi dell’anima, vedute oniriche che si mischiano e fondono l’uno nell’altra; anima e sogno, come acquerello e acqua.
E così i paesaggi reali diventano astratti ed emergendo dall’acqua rendono visibile l’invisibile. L’acqua è al centro di questo lavoro, ne è cardine. Non a caso l’artista fa dei colori liquidi il suo linguaggio privilegiato e dell’acqua il suo gesto iniziale. Perché è di questo che è fatto il lavoro di Ilaria Franza. Un lavoro paziente che affiora dalle acque, per fondersi con il colore. L’acqua e il colore vengono fatti scorrere, mossi, incanalati.
Osserva il confine tra cielo e terra, si collega con la sua dimensione inconscia, fatta di pensieri dimenticati, di silenzio. E da qui lascia gocciolare il colore, a volte con gesti aggressivi, a volte con gesti calmi e riflessivi. Poi il colore viene scosso, spostato, fatto slittare. Fa suo qualunque strumento: stracci, pennelli, spatole, contagocce. Agisce come un’acrobata, in lotta continua con la forza di gravità, in equilibrio precario tra il potere degli elementi e la necessità di controllarli. L’opera di Ilaria Franza è un divenire, come acqua che passa e che tramuta. Come quell’acqua che ha il potere di dissetarci o di annegarci, di distruggere o di appagare la terra.
Nell’asciugarsi, i suoi quadri, rivelano forme nuove, prima nascoste. Lei non li perde di vista, ma li rinnova, li ottimizza, li corregge, delimita gli argini. E per farlo rimescola il colore e poi lo sposta, lo bagna.
Anche i colori, quindi subiscono un mutamento, come a volerci far presente che tutto è in trasformazione: l’acqua, il paesaggio, il colore, noi. E la trasformazione continua anche quando osserviamo le opere finite, poiché dopo ogni singola osservazione, si presentano a noi con elementi sempre nuovi. Il cambiamento è presente in tutto il percorso artistico di Ilaria Franza, dai primi lavori su carta, fino agli “UN.limited”.
E oggi è come se avesse trovato la sua dimensione ideale, il suo percorso. Lei stessa si sente un essere in continua evoluzione, che è cambiato, ha imparato e per questo cresce, prendendosi cura del suo lavoro, diventandone lei stessa parte fisica integrante. Ha cercato di farsi medium della natura, con delicata poesia.