Intervista alle curatrici della mostra N.I.C.E.: "Music for Airports"
Vincitore del NICE CURATORS PRIZE 2021 è “Music for Airports – Armonie per un tempo sospeso“.
Abbiamo intervistato Chiara Badde, Erica Massaccesi e Lara Spagnolli, curatrici della mostra vincitrice, per approfondire la loro esperienza formativa al corso N.I.C.E. e la curatela in NICE & Fair / Contemporary Visions
Da dove è nata l’idea di “Music for Airports”? Cosa volevate esprimere?
Tutto è iniziato con una esercitazione che ognuna di noi doveva portare ed esporre durante le prime lezioni del corso NICE. Le nostre idee si legavano bene insieme, poiché parlavano di emozioni condivise e universali come le sensazioni scaturite da un’attesa o il senso di solitudine. Questi concetti portavano al loro interno i ricordi della pandemia, anche se non è stata la tematica principale su cui abbiamo costruito l’intera mostra. Il progetto vuole riuscire a comunicare un messaggio positivo e di speranza. Infatti, mentre lavoravamo alla mostra ci siamo rese conto che noi per prime stavamo metabolizzando quel tempo sospeso e incerto trascorso da sole in casa, un periodo in cui abbiamo vissuto senza dubbio ansie e preoccupazioni, ma che è stato utile per creare anche nuovi scenari e immaginari per noi stessi. “Music for Airports” è infatti ricca di metafore e allegorie, spesso nascoste.
In base a cosa avete selezionato le opere e gli artisti?
Abbiamo scelto gli artisti in base alla coerenza con cui abbiamo suddiviso la mostra in aree tematiche. Avevamo bisogno che ci fosse un equilibrio totale, quindi tutte le opere scelte dovevano aggiungere un tassello in più al messaggio che volevamo comunicare, ma senza rimanere isolate. Inoltre, siamo sempre state concorde sul seguire una certa palette cromatica, tutti i lavori esposti sono in qualche modo uniti da una visione estetica omogenea. Ad esempio, nella prima sala ricorrono spesso colori neutri, fumosi, molto chiari come il celeste e il bianco, mentre nella seconda sala tutto diventa più scuro per tendere al grigio, il nero e il marrone.
Cosa ha significato per voi vedere la realizzazione concreta della vostra mostra?
Vedere la realizzazione della mostra ha significato tanto, anche perché dall’inizio del percorso abbiamo sempre cercato di immaginare quale sarebbe stato l’impatto visivo ed emotivo nel vedere le sale allestite. All’inaugurazione, in particolare, è stato emozionante passare tra i visitatori nelle sale di Music for Airports, scrutarli e cercare di capire cosa si dicessero tra loro. Il nostro progetto espositivo si era concretizzato e finalmente sarebbe stato davanti agli occhi di tutti.
Cosa vi è rimasto di questa esperienza? di questi mesi, delle persone che avete incontrato e della mostra realizzata?
Ciò che porteremo con noi è innanzitutto una nuova consapevolezza personale e lavorativa. In quest’esperienza si sono rivelati fondamentali i rapporti umani, sia con ogni professionalità che ci ha affiancato in tutti questi mesi, insegnandoci molto, ma anche l’amicizia tra di noi e le nostre colleghe con cui speriamo di continuare a condividere esperienze anche al di fuori di Paratissima. E poi abbiamo capito che ad ogni problema c’è sempre una soluzione e che questo lavoro non è fatto per i deboli di cuore!
Consigliate il corso N.I.C.E.? Se sì, perché?
Consigliamo NICE a chiunque voglia acquisire basi formative per l’inserimento nel mondo della curatela. Trattandosi di un percorso che pone l’aspetto pratico al pari di un quello teorico, offre l’opportunità di seguire la realizzazione di un progetto espositivo in tutte le sue fasi: dalla scelta del tema a quella delle opere, dalla stesura dei testi in catalogo all’allestimento vero e proprio. NICE si rivela anche come modo per ampliare la propria rete di relazioni interpersonali, grazie al costante confronto con colleghi, artisti ed esperti del settore.
Imparare a realizzare una mostra è il tuo sogno? Vorresti metterti i gioco e diventare curatore? Le iscrizioni alla IX edizione del corso NICE sono APERTE fino al 28 febbraio!
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