Si sta come d’autunno
a cura di Antonello Caravelli e Irene Fontana
Conflitti e pandemia, emergenza climatica, impossibilità di progettare il proprio futuro. Come un acrobata sulla fune dalla motilità precaria, anche l’uomo contemporaneo è alla costante ricerca di equilibrio e stabilità. In seguito all’escalation dei recenti eventi bellici, gli equilibri contemporanei già vacillanti sul piano politico-sanitario ed economico-sociale si sono ulteriormente incrinati, aumentando il senso di fragilità e incertezza dell’Uomo contemporaneo nei confronti del futuro. La chiosa ermetica di Ungaretti diventa qui metafora paradigmatica della precarietà, condizione esistenziale e psicologica propria non solo di alcuni individui ma comune e collettiva, ed è proprio la consapevolezza finale di questo stato condiviso che permette all’Uomo di affrontare e superare qualsiasi criticità come sempre ha fatto nella Storia.