Fabio Orioli
Fabio Orioli nasce ad Asti e vive ad Alba. Tra il 2016 e il 2017 frequenta la Beacon Academy (East Sussex, UK) dove segue i corsi di fotografia, grafica e design. Tornato in Italia continua gli studi nelle arti visive, presso la Libera Academia D’arte Novalia dove si laurea in pittura e illustrazione nel 2022. Nell’ultimo anno ha sperimentato con le tecniche dell’incisione e dell’illustrazione digitale, che si aggiungono alla pittura manifestandosi in alcune mostre ed eventi.
Il lavoro di ricerca
Le radici del suo percorso artistico nascono tra l’illustrazione per l’infanzia e la pittura. Come illustratore gli piace utilizzare un linguaggio semplice, simbolico e a tratti ironico, indirizzato ad un pubblico più giovane, ma fruibile anche dagli adulti. I suoi racconti spesso prendono vita tra pattern e personaggi inventati, cercando di far passare un messaggio o semplicemente di catturare l’attenzione su alcuni aspetti della vita.
UNTITLED
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Cellule
Fabio Orioli ha ventitré anni e nel suo recente passato c’è il ricordo di un letto d’ospedale con il suo corpo lì steso.
Il trapianto di midollo osseo prevede la trasfusione di cellule staminali ematopoietiche sane che vadano a sostituire quelle malate. Queste cellule, prima di trovare la loro giusta collocazione, viaggiano nel corpo del paziente, pervadendolo, disseminandosi. Nel mentre che ciascuna cellula trovi la propria Itaca, il paziente è lì, fermo, vigile, fisicamente limitato anche solo nel tessere e disfare la tela dell’attesa.
Orioli guardava il soffitto della propria stanza d’ospedale. Immaginava le cellule viaggiare, perdersi in luoghi ignoti per poi tornare a casa; un po’ come i suoi amici ventenni, che partivano per chissà dove, nuotavano, ballavano o semplicemente passeggiavano; un po’, insomma, come la vita degli altri che scorreva senza di lui.
Diplomato alla Libera Accademia D’Arte Novalia di Alba, Orioli è un pittore e già un abile illustratore. Con l’installazione site specific Iter l’artista sperimenta per la prima volta la fuoriuscita dalla bidimensionalità del foglio creando un’opera tridimensionale, occupando e conquistando tutto lo spazio – vitale – possibile. Qui lә fruitorә entra in un passaggio, cammina e compie un iter che gli consente di vivere esternamente ciò che l’artista ha vissuto dentro di sé. Dell’illustrazione Orioli mantiene la metafora legata al mondo dell’infanzia e rappresenta con una moltitudine di insetti rossi quei globuli e quegli amici che affollano ogni angolo di corpo e di strada prima di tornare a casa.
O forse, quegli insetti sono lo stesso Orioli che ora non si premura di chiedersi dove va a finire, che per sé augura che il viaggio verso Itaca sia lunghissimo, fertile in avventure e in esperienze, Orioli che il tempo non tratta come perso ma lo affolla di vividi, leggiadri e scarlatti desideri.
A cura di Stefania Dubla
IG: @fabiorioli