Matteo Vettorello

Rilevatore di benessere del vicinato 02

Matteo Vettorello

Come possiamo misurare la qualità di un paesaggio cognitivo? È possibile definire degli indicatori biometrici emozionali? Rilevatore di benessere del vicinato 02 (per ottimizzare la tranquillità di un luogo) è un dispositivo che indaga sistematicamente le interrelazioni fra persone e luoghi attraverso un esercizio di respirazione: la scultura si attiva, infatti, solo se esperita da due persone in grado di coordinare un vocalizzo e mantenere la simultaneità nella fase di inspirazione. Se l’esercizio è eseguito correttamente, il dispositivo si illuminerà di colore verde e nel vaso di conserva si svilupperà un piccolo vortice. In controtendenza rispetto alla tecnologia contemporanea, pervasiva, individualizzante e sempre più invisibile, l’opera è un elettromacchinario scultoreo e partecipativo che spinge il pubblico a una ricerca attiva di armonia condivisa. L’azione performativa collettiva è letta come unico punto di partenza possibile per una modifica dell’ecosistema di cui siamo parte: l’empatia fra persone diviene il principio dinamico capace di ricomporre lo spazio fisico ed emozionale del nostro presente.

L'artista

Matteo Vettorello (1986, Venezia,IT) vive e lavora tra Venezia e Milano.

Partecipa a diverse esposizioni e residenze d’artista di rilievo internazionale, tra cui Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia (2018); VIR ViaFarini-in-residency, Milano (2019); BJCEM, Biennale Mediterranea 18, Tirana (2017); Art Stays festival, Ptuij (2019); In – Edita, Venezia (2020).

“Attraverso la mia ricerca indago delle pratiche che si declinano in disegni progettuali e sculture come dispositivi, sintonizzatori biometrici volti a riequilibrare le relazioni fra le persone e l’ambiente che le circonda. Tali dispositivi sono in grado di misurare stati emotivi come simpatia, empatia e simbiosi, appartenenza ai luoghi e armonia dell’habitat urbano. Messa in discussione la condizione di efficienza e utilità, gli apparati elettromeccanici divengono, in primo luogo, rituali di avvicinamento e condivisione fra le persone.”

WEB: www.matteovettorello.it  

IG:  @matteovettorello

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