Vincitore Premio
Moti Umani
Marzio Zorio
©Filippo Molena
Le tracce sonore riprodotte da Moti Umani sono il risultato di registrazioni avvenute durante momenti di grande aggregazione antropica. Circostanze di unione di massa (manifestazioni, cortei, discorsi, etc.) selezionate dall’artista con lo scopo di far riflettere su quanto consapevolmente o meno l’uomo lasci una traccia nell’ambiente di appartenenza e più in generale nel sistema terrestre.
Quest’opera, che trova facile analogia nel funzionamento con il sismografo, si pone come punto d’incontro delle tre dimensioni temporali, ovvero passato, presente e futuro. Ipoteticamente possiamo identificare come passato la registrazione riprodotta, presente l’atto di trascrizione e futuro il risultato della stessa. Di fatti è verosimile immaginare un archivio composto proprio dai risultati delle trasmissioni su carta delle registrazioni in quanto esse rappresentano una forma di scrittura della lingua parlata nella quale non si va perdendo l’intonazione della stessa.
Testo a cura di Chiara Boscolo
L'artista
Marzio Zorio (1985) vive e lavora a Torino. Artista visivo, musicista e creatore di strumenti musicali, si muove tra i diversi linguaggi del mondo delle arti visive, della musica e dello spettacolo. La sua ricerca si basa sul rapporto tra suono e spazio, sistemi di comunicazione e memoria, attraverso l’uso di macchinari e strumenti di ricerca la cui peculiarità non è presentare risposte ma far emergere domande. Sistemi imperfetti che vogliono realizzarsi con l’aiuto di chi cerca di comprenderli, specchi non piani per chi li guarda. Ha esposto e realizzato performance in diverse istituzioni italiane e internazionali.