Antonio Lanna
Antonio Lanna è nato a Caserta e residente a Napoli, dove ha conseguito la laurea triennale in Pittura, e successivamente una laurea specialistica in Scultura. La materia è il segno conduttore della sua arte, utilizzando una moltitudine di materiali differenti, il che lo porta a invadere lo spazio pittorico guidato da stimoli e riflessivi. Ha tenuto una mostra personale ad Andrano, Lecce, nel 2020. Attualmente partecipa a diverse mostre collettive presso lo spazio Opificio Puca a Napoli.
IG: @antonio_lanna
Spazio
Studio di asino
Il lavoro di ricerca
Alla base del lavoro di Antonio c’è la continua ricerca di esplorare la pittura, un continuo conflitto interiore nell’esprimere ciò che comunico tramite il gesto e il segno. Le idee di Antonio hanno sempre una virgola, un qualcosa che deve essere modificato, cambiato, mutato, un segno insoddisfatto che si tramuta in ricerca aggressiva. La tormentata conseguenza dell’insoddisfazione è la forza motrice che imprime sulla superficie il suo altalenante dinamismo.
L’arte di Antonio indaga un rapporto metafisico con lo spazio, con i colori, con le linee, con la materia. Interseca figure come capro espiatorio per generare una pittura figlia di un brutale rapporto tra linguaggio e spazio. Nella creazione del dipinto, l’artista sviluppa un rapporto movimentato: dapprima lavora con la tela sulla parete, per poi staccarla e continuare a dipingere su una superficie piana. Così, opera di volta in volta per cambiare la sua prospettiva, per avere una visione mutevole del suo stesso dipinto, finché non sente che egli stesso gli chiede di fermarsi.
Paratissima Factory - The Exhibition IV
Teorema
L’impulsivo ed innocente approccio iniziale dell’artista con la tela, l’abbandono totale all’istinto del tratto fisico insieme ad un workflow di studio su diverse tipologie di materia e differenti tecniche, hanno come risultato un oggetto artistico che rappresenta, attraverso varie stratificazioni, una vera e propria ricerca introspettiva.
La materia pittorica – sostanza della pittura – è composta da due elementi che si completano, egualmente importanti ed assolutamente inseparabili: la sostanza fisica e quella metafisica. L’una non è altro che la rappresentazione dell’altra, di quel processo che l’artista compie togliendo i freni inibitori e i preconcetti, lasciandosi trasportare verso la scoperta della forma che si va mano a mano a definire. Come l’istinto superiore spinge l’uomo a condividere i propri processi mentali attraverso l’alternanza di luce e sostanza, così l’artista cerca di capirsi attraverso un gesto fisico che lascia traccia. Sulle tele l’energia si trasforma in materia.
Un teorema, in un sistema formale, è l’ultima formula di una dimostrazione, cioè di una sequenza finita di formule, è una proposizione arbitraria che trae delle conclusioni. E come il teorema parte da un’ipotesi per arrivare a una tesi, anche il processo artistico origina da un’ipotesi iniziale priva di aspettative per arrivare ad una tesi dettata dai movimenti spontanei. Materia, spazi e profondità, linee, fasci di luce e nette ombre compongono le grandi pitture che descrivono e sono risultato dell’impeto dell’artista. Risultato di sovrapposizioni di diversi materiali e tecniche, presentano il metodo pittorico che sta alla base di Teorema: non solo titolo dell’installazione, ma concetto alla base della metodologia di lavoro dell’autore.
A cura di Giuditta Mottura e Arianna Sollazzo