Mauro Campagnaro
Vive e lavora a Cismon del Grappa, Valbrenta (VI).
Mauro Campagnaro (Bassano del Grappa, 1977) consegue il diploma di Maestro d’Arte applicata in grafica e fotografia presso l’Istituto statale d’arte Michele Fanoli; attualmente è iscritto al corso di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Partecipa al programma di residenze artistiche OAK- Organic Art Kernel (Rufina, Firenze), espone al Cercle des Artistes di Saint Paul de Vence in Francia e si reca per un breve soggiorno in Finlandia meridionale presso il Centro d’Arte Taidekeskus Antares. A ottobre 2018 presenta l’installazione (Preludio) Luce d’ombra all’interno di Grande Guerra: uno sguardo obliquo presso il Museo etnografico di Valstagna. Con il collettivo DAMP si aggiudica la vittoria al contest Show and Tell di Arte Padova 2017. Espone alla X edizione di Segrete Tracce di Memoria per il progetto Peace Project (Palazzo Ducale-Genova). Tra dicembre e gennaio 2021 espone “Residere”, un’installazione site-specific e una mostra digitale presso SpazioSerra (Fermata del passante ferroviario di Lancetti a Milano).
IG: @spaziomerzbau
RESIDERE
Courtesy: Mauro Campagnaro e Ife Collective – Vicenza
Residere trae ispirazione dal Manifesto del Terzo paesaggio di Gilles Clément, che descrive il frammento indeciso del giardino planetario come costituito dall’insieme dei luoghi abbandonati dall’uomo. Siti diversi per storia e natura dal comune destino di abbandono, essenziali secondo Clément perché luoghi di creatività biologica fondamentali per la conservazione della diversità. I luoghi dell’abbandono diventano i residui.
Mauro Campagnaro individua un residuo in una vasta area abbandonata, dove la creatività biologica ha preso il sopravvento diventando foresta in continua trasformazione. Con adeguate strategie per limitare l’influenza della sua presenza, l’artista colloca nel residuo una camera con sensori per monitorare l’habitat in flagrante mutazione e le specie che lo popolano. Da luglio 2020 a settembre 2021 esegue 34 diversi monitoraggi e attraverso 3.035 minuti di immagini e suoni, 306 km percorsi a piedi con 30.600 m di dislivello, svela ciò che si vede dopo aver smesso di osservare. I video compongono la catalogazione di una mutazione, manifestazione di un sistema biologico ricco di imprevisti.
Testo a cura di Carlo Fiorini