Marzio Zorio
![Senza titolo-4](https://www.paratissima.it/wp-content/uploads/2023/05/Senza-titolo-4-300x300.png)
Moncalieri (TO), 1985. Vive e lavora a Torino.
Artista visivo e musicista, in ambito musicale ha collaborato con Nicolas Jaar realizzando particolari strumenti musicali utilizzati per diversi concerti e nell’album Telas (2020) e, in seguito, con la produzione di una traccia per l’album Caves – A Compilation of Silence, edito dalla casa discografica Other People di Jaar.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive, in Italia e anche all’estero, tra cui Il terzo giorno (2018) al Palazzo del Governatore di Parma con artisti di fama internazionale e Artissima Sound alle Ogr di Torino, dedicata alle installazioni sonore di grandi dimensioni.
Nel 2022 in occasione della mostra collettiva Biennale Tecnologia – Tecnologia è umanità organizzata dal Politecnico di Torino ha vinto il primo premio con l’opera Moti Umani.
Nello stesso anno insieme a Edi Guerzoni (storica dell’arte) e Pierluigi Pusole (artista) scrive e conduce S.O.N.R.O. (Suono Ogni Notte nel Rovescio dei miei Occhi) – podcast che fa parte di Sienaincontemporanea, archivio web del complesso museale Santa Maria della Scala intervistando artisti visivi che in diverse modalità lavorano con il suono integrandolo nei propri lavori.
![Marzio Zorio_Bussola](https://www.paratissima.it/wp-content/uploads/2023/05/Marzio-Zorio_Bussola-300x300.jpg)
![Marzio Zorio_Bussola2](https://www.paratissima.it/wp-content/uploads/2023/05/Marzio-Zorio_Bussola2-300x300.jpg)
![Marzio Zorio_Bussola3](https://www.paratissima.it/wp-content/uploads/2023/05/Marzio-Zorio_Bussola3-300x300.jpg)
SENZA TITOLO (BUSSOLA)
Nelle installazioni di Marzio Zorio la componente sonora è di fondamentale importanza e tutta la sua ricerca si concentra sulle proprietà spaziali del suono e sul rapporto che questo ha con l’ambiente, le architetture e la presenza umana.
L’Uomo è attratto da percorsi lineari, visioni manichee, ideologie, trascurando che l’incertezza fa parte della sua esperienza di vita, figlia della natura umana e fonte di scoperta.
La perenne ricerca di una direzione unica ̶ come la bussola che indica sempre verso nord ̶ e di punti fissi e stabili non è che un’illusione costruita per il timore di quello che si potrebbe incontrare.
In Senza titolo (Bussola) ci si avvicina a un oggetto familiare, di cui si ha la certezza che punterà in una sola ed esclusiva direzione. Ma il semplice parlare farà muovere l’ago in una costante, continua e confusa ricerca di numerosi e diversi riferimenti verso cui dirigersi, riflettendo lo smarrimento di cui è realmente fatta la nostra esistenza.