Intervista a Martina Ghignatti, Francesca Calzà e Greta De Marchi, Best N.I.C.E. Curators 2023
Tra i 16 curatori di NICE & Fair – Contemporary Visions, Martina Ghignatti, Francesca Calzà e Greta De Marchi, vincitrici del Best Nice Curators per il miglior progetto curatoriale: “Time Capsule – (in)finita misura delle cose”.
Abbiamo intervistato Martina Ghignatti, Francesca Calzà e Greta De Marchi, curatrici della mostra vincitrice, per approfondire la loro esperienza formativa al corso N.I.C.E. e la curatela in NICE & Fair / Contemporary Visions.
Da dove è nata l’idea di “Time Capsule“? Cosa Volevate esprimere?
“Time Capsule. (In)finita misura delle cose” rappresenta il risultato di tematiche che ci stanno particolarmente a cuore: la memoria, il collezionismo e l’accumulo. Questi argomenti hanno avuto la capacità di affiorare fin da subito, unendoci sin dall’inizio del nostro percorso.
In base a cosa avete selezionato gli artisti?
Nella scelta degli artisti abbiamo cercato di essere il più equilibrate possibile: la mostra doveva essere di tutte e tre e rappresentare il più possibile le nostre tre personalità molto diverse. Non è stato sempre facile metterci d’accordo sull’estetica che volevamo far prendere al progetto, ma muovendoci sul principio della condivisione abbiamo cercato di giungere solo a scelte appoggiate all’unanimità. Seguire questo proposito ha reso possibile una scelta degli artisti pienamente appoggiata da ogni curatore.
Cosa ha significato per voi vedere la realizzazione concreta della vostra mostra?
Ammirare la mostra nella sua concretezza è stato di certo un momento davvero significativo e indelebile per noi, ci ha permesso di veder trasformare quella che era una semplice idea astratta in qualcosa di tangibile. È stato un bellissimo traguardo, ci siamo rese conto di come sia stato fondamentale collaborare tra di noi. Già dal primo momento dell’allestimento, dal primo chiodo piantato ci siamo guardate felici ed orgogliose di quello che avremmo portato a casa, del risultato che eravamo riuscite a raggiungere.
Cosa vi è rimasto di questa esperienza? Di questi mesi, delle persone che avete incontrato e della mostra realizzata?
Sicuramente è stata un’esperienza formativa sotto molto aspetti, sia professionali che umani. È stata la prima esperienza di curatela per tutte e tre: abbiamo avuto modo di imparare molto, collaborando con gli artisti, scoprendo le loro prospettive uniche e la passione che si cela dietro ogni loro opera. Quindi ci portiamo dietro un bagaglio composto non solo da insegnamenti preziosi, ma anche e soprattutto da compagni di viaggio coi quali c’è stato grande scambio e si pensa a progetti futuri per poter condividere altre esperienze assieme.
Consigliate il corso N.I.C.E.? Se sì, perché?
Il corso N.I.C.E è stato un primo vero approccio alla curatela in tutte le sue sfaccettature. Arrivando da background completamente diversi, questo percorso ti permette di potersi confrontare con persone con idee e formazione molto diversi dal tuo: sicuramente ha permesso una grande crescita personale. Ci ha permesso, inoltre, di conoscere persone umanamente stupende, con le quali si è creato un rapporto di aiuto e sostegno reciproco completamente esente dalla competizione o dalla smania di prevalere. È sicuramente un grande campo di prova che porta con sé, come in tutte le esperienze, i suoi pro e i suoi contro.