Filippo Barbero

Filippo Barbero

Filippo Barbero (1992) è un fotografo con base a Firenze.

Il suo lavoro è stato esposto in musei, gallerie, festival nazionali e internazionali quali Ogden Museum (PhotoNOLA Festival);  Fonderia 20.9; Pinakothek der Moderne e ZIRKA Space (Der Grief 15th anniversary events); 254Forest (PEP’s New Talents group show); Haute Photographie; BASE (Photo Vogue Festival); Verzasca Foto Festival. Il suo lavoro ha ottenuto numerosi premi quali “Penumbra Members Gallery” di Penumbra Foundation; “Center Forward” di Center For Fine Art Photo; l’Urbanautica Institute Awards, Category: “People and Communities” di Urbanautica Institute; Critical Mass di Photolucida; Intarget Photolux Award di Photolux Festival; Italian Panorama di Photo Vogue Festival.

Il progetto “Borderland” sarà pubblicato come libro fotografico ad inizio 2025. È stato invitato a prendere parte alla residenza artistica di Note Di Sguardi per il mese di Aprile 2024. È stato invitato da Micamera per il lancio di stampe ad edizione limitata 20/20 per il ventesimo anniversario.

È uno degli artisti selezionati per la residenza artistica “LAND” di OMNE (2023-2025) le cui opere realizzate saranno esposte in mostra all’OMNE FEST 2025 e pubblicate nella collana OMNE come quarto volume LAND 2023–2025.  È stato selezionato da Fotografia Europea per il programma “PHOTOGRAPH-ER”. È membro della piattaforma UNCONTAMINATED.  Il suo lavoro è stato pubblicato in magazine online e cartacei di rilevanza nazionale e internazionale.

Borderland (2018 – 2023)

“Tutte le cose della vita che sono esistite un tempo tendono a ricrearsi”.

“Borderland” rappresenta una ricerca intima in un luogo a me famigliare in cui sono cresciuto fin dalla tenera età. Qui trovavo rifugio nella casa dei miei nonni, sentivo un forte amore provenire da loro, dalla natura, dagli esseri viventi del territorio quelle colline silenziose in cui mi sentivo libero di esprimermi. Per me qui, in questa terra di un piccolo paesino rurale sull’Appennino Tosco-Emiliano, tutto è di confine e proprio questa dimensione di indefinitezza mi spinge ad una continua ricerca delle tracce di un tempo che non ho vissuto abbastanza o forse che ho vissuto troppo. Il mio passato si mescola con il presente e mi suggerisce i passi futuri. Non so se ascoltarlo in modo consapevole o se lasciarmi trasportare dal vento fresco lo stesso che, durante le calde notti estive, accompagnava me e mio nonno e i nostri discorsi esistenziali, mentre ci meravigliavamo della bellezza della costellazione sdraiati in un prato umido, ed in leggera discesa.

Tutto quello che mi circonda desidera entrare in stretto contatto con me, proprio come allora, rivisitando il retaggio di una relazione creatasi nel tempo, con tale intento inizia un processo di decifrazione della realtà scevra da un intento celebrativo, simbolistico o documentaristico. Risulta essere, piuttosto, un’evoluzione diretta ad un riscatto intimo del mio essere passato e di quello presente, produttiva al tempo stesso di una tensione emotiva che, proprio come su un’estremità, è in bilico fra la gioia e il dolore.

In questa ricerca, che mira a stabilire un dialogo continuo tra memoria, realtà e sogno, cerco di rintracciare, con l’aiuto dello scorrere del tempo, frammenti di esistenza riguardanti la famiglia, la crescita ed il senso di appartenenza.

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Ada Marino

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