In quale modo percepiamo il luogo in cui abitiamo? Che tipo di relazioni costruiamo con esso? Possiamo creare una qualità diversa di Presenza nel territorio? Una visione nuova può generare un modo diverso di abitare?

Sono queste le domande che l'autore si è posto progettando il laboratorio fotodidattico/esperienziale “Io sono QUI, abitare il luogo con nuovi occhi”. L’obiettivo del laboratorio è quello di suggerire una qualità di Presenza nuova mostrando le potenzialità dell’abitare il luogo, vivendolo completamente, attraverso l’ascolto silenzioso, l’osservazione lenta e il respirare profondo. Rendersi partecipi di una visione diversa significa trasformare il significato stesso del guardare, in una nuova forma di dialogo fra sé e il territorio.

Sentirsi QUI e ora, porta a ragionamenti e coinvolgimenti differenti, accorgendosi delle tracce di ciò che c’è nei segni del presente. Il percorso proposto si presenta come una scoperta per osservare e valorizzare il paesaggio. Diventa un nuovo modo di accogliere, di restare, di vedere. Crea forti interazioni e la consapevolezza di poter generare visioni e nuove narrazioni attraverso una diversa forma di ascolto. Un modo diverso di valorizzare il territorio che è fatto non solo di terra, di pietre, strade e case, ma soprattutto di persone che lo abitano e lo percorrono.

Il laboratorio si articola in quattro momenti che si susseguono, cominciando con un accompagnamento alla visione tramite esercizi di respirazione, silenzio e osservazione, proseguendo poi con la creazione di fotografie istantanee, utilizzando anche la scrittura e infine con un momento di scambio in gruppo fra tutti i partecipanti. Il laboratorio prevede una restituzione pubblica del lavoro svolto con l’intento di creare un dialogo con la comunità.

DEADLINE ISCRIZIONI: 30 APRILE 2025

CHI È LUCA BORTOLATO:

Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Venezia (1999), Luca Bortolato continua la sua formazione nell’immagine diplomandosi al corso triennale di Design Industriale di Padova (2007), cominciando ad instaurare rapporti e collaborazioni con diversi fotografi. Nasce così il suo percorso visivo che ha radici profonde dentro una sua personale indagine nell’Identità. Crede fortemente nella divulgazione culturale, portando oggi il suo lavoro di ricerca in musei e fondazioni di molte città italiane. Integra il teatro performativo e la pratica della mindfulness al suo percorso, applicando così nei sui lavori un nuovo approccio di presenza e di utilizzo del corpo, di ascolto nel silenzio e di osservazione lenta per poter riscoprire e condividere il Genius Loci dei luoghi, fisici e metafisici, in cui si trova ad operare. Oggi si occupa di progetti di arte relazionale e crea laboratori per la didattica museale in tutta Italia.