Dal 25 Ottobre le opere di Sara Aletti saranno esposte a Marco Polo.
A gestire Marco Polo sono Angela e Monica. Con due vite divertentissime alle spalle si sono conosciute in Africa tre anni fa e hanno dato voce a un sogno comune. A loro piace pensare la galleria Marco Polo come un crocevia del gusto dove si incontra chi desidera comprare a chi vendere antiquariato, oggetti d’arte, design, moda e vintage. O semplicemente un ritrovo dove fermarsi a sfogliare libri d’arte e nutrire lo spirito con bellezza e vivacità.
Partendo dal concetto di “controvendita” hanno cercato di creare un luogo dove gli oggetti, i mobili, i quadri e gli abiti vengano reinterpretati da altri occhi, da altri spazi dove possano essere vissuti nuovamente.
Marco Polo, nome usato da molti nel tempo per indicare esperienze e attività di vario genere, per noi è rimandato a tutto ciò che vogliamo comunicare. Un viaggio all’insegna della bellezza, dell’incontro con oggetti che portano con sè storie magnifiche per come sono stati realizzati o per dove sono stati o per chi li ha posseduti e vissuti nel tempo.
Into the Mystic è il racconto, attraverso le immagini, di una ricerca spirituale. Sara Aletti, con questa serie di scatti, propone al suo pubblico la sua idea di viaggio tra cielo e terra. Il suo è un tentativo di fondere insieme etero e terreno, la poesia del corpo con la concretezza di un ambiente duro e spigoloso. Gli spazi e i loro ambienti sembrano essere nati insieme, si compenetrano vicendevolmente l’uno nell’altro, raggiungendo un’armonia ispiratrice di sensazioni nuove, più alte rigeneratrici.
I corpi sono sempre distesi e perfettamente aderenti agli elementi naturali e nessuno di essi ha lo sguardo rivolto verso l’obiettivo della fotografia. La ricerca proposta è, quindi, intima e personale, insondabile per un occhio esterno. Eppure l’insieme delle opere si propone come modello, fonte cui rivolgersi nella ricerca di armonia ed equilibrio. Il bianco e nero dona all’intera serie una sfumatura ancora più interiore, proiettata verso il profondo.