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Antifragilità: l’apologia dell’errore
A cura di Rosanna Accordino
“Certe cose (…) prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress, e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza. (…) L’antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l’antifragile migliora”. [1]
La mostra “Antifragilità: l’apologia dell’errore” si concentra sulla tematica del fallimento, dove tanti piccoli errori diventano la base per imparare a gestire eventi imprevedibili e di più grave entità. Attraverso un percorso di mostra concettuale e introspettivo, si attraversano quattro fasi di crescita personale: la consapevolezza del sé e l’individuazione dei punti deboli e quelli di forza; la liberazione da schemi precostituiti che non assecondano le inclinazioni individuali; la possibilità di percorrere nuove strade; la scoperta della propria unicità.