Chapito Danisinni

Chapitô Danisinni / Palermo

Un percorso di rigenerazione plurale dal basso

CON ROBERTO FILIPPI, DANIELE NASH

GIOVEDÌ 26 OTTOBRE ORE 18.00

SPAZIO ARENA

L’evento si svolge in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Torino e con la Fondazione per l’architettura.

Danisinni è Palermo, Palermo è Danisinni

Danisinni è un antico rione arabo di Palermo sconosciuto ad una buona parte dei cittadini. Nonostante si trovi a meno di cinquecento metri dalla Cattedrale, viene considerato un quartiere periferico, nello spazio e nel tempo. Costruito attorno ad una piccola piazza al culmine di un culdesac, Danisinni sorge nella depressione del letto del vecchio fiume Papireto, ed è quindi pressochè invisibile dal resto della città circostante, che sta a un livello più rialzato. A partire dal dopoguerra il quartiere è stato progressivamente marginalizzato e stigmatizzato, per via di alterne vicende legate alla cronaca locale, e per la narrazione costruita attorno alle sue condizioni di povertà economica ed educativa: condizioni nelle quali è ancor più sprofondato alcuni decenni fa a seguito della chius< /span>ura dellasilo e del consultorio, unici due veri presìdi istituzionali presenti nellarea.

Dal 2014 la Parrocchia di SantAgnese, attraverso lopera del fratepsicoterapeuta Mauro Billetta e dei volontari, ha promosso un processo virtuoso di coinvolgimento dal basso di organizzazioni locali per la costruzione di un percorso di rigenerazione e promozione urbana e sociale, avviato con lallestimento di una prima biblioteca di quartiere, con ambienti di lettura e una ludoteca per bam
bini.

Nel 2015, con il progetto DanisinniLab, sono stati recuperati in comodato duso gratuito dei terreni in stato di abbandono alle spalle della chiesa, poi trasformati in fattoria didattica e orto sociale, ed è stato ottenuto in donazione un complesso di case abbandonate, poi ristrutturate e diventate nel tempo un borgo sociale, con unarea di accoglienza per il turismo sociale. La fattoria, da quel momento, è diventata lepicentro delle attività sperimetali di quartiere, e la biblioteca ha messo invece le basi per quello che da lì a poco sarebbe divenuto il Cortile del Buon Samaritano, con un poliambulatorio, una residenza dartista, una sala polivalente e un Museo Sociale. La gestione delle attività è stata coordinata dalla Parrocchia in collaborazione con la Comunità di Danisinni ETS e lAssociazione Insieme per Danisinni APS.

Nel 2017 lAccademia di Belle Arti, con il patrocinio del Comune di Palermo e il supporto delle organizzazioni CircAll, PUSH, CaravanSerai e CircOpificio, ha avviato infine il progetto Rambla Papireto, sviluppando laboratori di street art, circo e giocoleria allaperto, con lobiettivo di trasformare Danisinni in unoasi culturale e un polo di attrazione. Il progetto supportato dallintera comunità educante, affiancandosi ai laboratori scolastici di educazione ambientale, ai pranzi sociali e ai progetti di permacultura, ha da subito registrato un riscontro positivo nel quartiere, iniziando ad attrarre anche linteresse del resto della città. Per questo motivo, al termine delliniziativa, per dare seguito, credibilità e sostenibilità al progetto, gli studenti dellAccademi
a, con il supporto di PUSH e limpegno dellAssociazione CirAll, hanno realizzato una raccolta di crowdfunding per allestire, nel terreno libero della fattoria, un grande tendone da circo e creare così uno spazio culturale e artistico permanente. Il Circo, in questo senso, crea uno spazio di comunione e di trasmissione di competenze, favorendo lespressione creativa specialmente nelle nuove generazioni. < span dir="ltr">Attraverso attività ludicopedagogiche che riuniscono le discipline circensi alla drammaturgia, il circo contemporaneo stimola la valorizzazione dei talenti personali e di gruppo, tentando di smontare il mito del successo e della determinazione agonistica a qualsiasi costo. Il circo contribuisce inoltre allapprendimento di competenze relazionali che fanno di un ragazzo una persona rispettosa di se stessa e dei valori comunitari. Sotto il tendone il ruolo del costumista è pari a quello del contorsionista e laddetto alla pulizia sta sullo stesso piano del clown. Lobiettivo della raccolta fondi puntava a coprire le spese di trasporto e installazione di un grande chapiteau a 4 antenne, di 18 m di diametro, e con una superficie coperta di 250 mq, che permette a 200 persone di fruire di spettacoli su un palco di 7x8m. La campagna ha raggiunto il 128% del suo obiettivo grazie a 90 donazioni online e molti altri intercettati attraverso eventi sul territorio. Il circo (che naturalmente non ricorre allo sfruttamento di alcun animale) oggi è diventato, oltre che un importante punto di riferimento per atleti, giocolieri e ginnasti, anche un vero e proprio laboratorio di produzione culturale c< span dir="ltr">he favorisce linnovazione, la sperimentazione e la multidisciplinarietà.

Nei primi quattro anni di attività il Collettivo Chapitô si è totalmente auto finanziato, riuscendo, grazie alla partecipazione attiva di tante realtà e di tanti fruitori, ad organizzare una rassegna di spettacoli di TeatroCirco (Barouf), un Festival (ChapiFest) e una ricca programmazione di eventi collaterali. Ad oggi ha ospitato oltre 50 artisti provenienti da tutto il mondo, e ha dato vita a più di 70 repliche tra spettacoli e concerti. Contemporaneamente alla produzione degli spettacoli, inoltre, ha sempre continuato a proporre anche laboratori di Circo Sociale che danno loccasione a tanti bambini del quartiere di conoscere e confrontarsi con bambini del resto della città, fare esperienza e apprendere nuove competenze, divertendosi.

I sogni a volte si realizzano

Focus on

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.

Scopri Art Production →

Seguici