N.I.C.E. è il corso per curatori di mostre di arte contemporanea che introduce gli aspiranti curatori alle pratiche curatoriali realizzando una vera e propria mostra, completa di catalogo, all’interno di Paratissima, manifestazione off della fiera torinese Artissima.
Per la VII edizione di N.I.C.E.: New Independent Curatorial Experience, Paratissima presenterà le mostre curate dai giovani curatori, ciascuna composta da artisti selezionati tramite call.
Conosciamo i Nicers 2020
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 27 anni e vengo da Roma
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
I miei spazi espositivi in Italia preferiti sono Pirelli Hangar Bicocca a Milano e Palazzo Strozzi a Firenze
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
Qual è il ruolo del curatore oggi?
A mio avviso l’importanza del ruolo del curatore oggi risiede nel fatto che sia una figura che attraverso un percorso ben delineato e razionale accompagna lo spettatore, con il fine di creare ‘cultura’ intesa come trasmissione del sapere da uomo a uomo,. Sicuramente, quindi, il suo è anche un ruolo di educatore.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Il mio riferimento artistico è di sicuro il curatore Hans Ulrich Obrist perché è l’esempio vivente di un diverso modo di trattare la cura critica. Nel suo lavoro mi ha sempre colpito il fatto che si sia concentrato sui progetti inattuati degli artisti creando con loro una relazione che non sia solo finalizzata alla creazione di un esposizione. Inoltre trovo illuminante il rapporto che ha con il pubblico.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 23 anni e vengo da Roma
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Il Museo del Novecento (Milano) e l’HangarBicocca
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!):
“Eine Kleine Nachtmusik”, Dorothea Tanning, 1943
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Il curatore oggi apre nuove porte. Esiste e agisce nel contemporaneo, e ne alleggerisce la comprensione servendosi del linguaggio universale dell’arte. Non credo che il suo compito sia quello di imporre la propria visione sopra quella di artisti o pubblico. Il suo ruolo oggi dovrebbe esser quello di suscitare nelle persone domande, senza la pretesa di conoscerne già le risposte.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Stimo molto Hans Ulrich Obrist, che alla mia età, entusiasta ma ancora alle prime armi, organizzò una esposizione d’arte nella sua cucina. La sua pratica curatoriale pone da sempre al centro del progetto l’Artista, la sua volontà e la sua forma d’espressione. Il curatore secondo Obrist deve essere “a servizio” dell’Arte, senza imporre un concept o un’idea preconfezionata.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 22 anni e vengo da Motta di Livenza, paesino della Marca Trevigiana
Qual é il tuo museo preferito in Italia?
Sicuramente il Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
High Voltage Painting, Martial Raysse
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Unire. Trovare quella chiave di lettura, contemporanea e attuale, degli artisti e delle loro opere. Facendo una similitudine: se l’artista fosse il poeta, il curatore non scriverebbe la parafrasi, lavorerebbe piuttosto affinché opera e pubblico comunichino tra loro.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Keith Haring. Amo la sintesi perché è la capacità di raccontare la complessità del mondo, rendendola palpabile e comprensibile, con messaggi semplici, chiari e immediati. Keith Haring ha individuato cosa necessitava di essere raccontato, conoscendo e vivendo il contesto. Sono affascinato dalla street art, o ancora meglio public art, e dal suo contatto con il pubblico, perseguendo la ricerca di arte per tutti.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 25 anni e vengo da Piacenza.
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Il mio museo preferito in Italia è il Museo del 900 a Milano, perché è il primo in cui sono entrata con una consapevolezza diversa nei confronti dell’arte, rispetto alle visite precedenti, come se qualcosa in me fosse scattato e avesse cambiato il mio rapporto con l’arte stessa. Direi che nutro un profondo affetto per quel posto e ogni volta che passo lì davanti (numerose volte durante la mia breve esperienza di vita milanese) mi fermo a contemplare l’installazione di Fontana all’ultimo piano che, per quanto mi riguarda, riesce a tener testa perfino alla magnificenza del Duomo che le sta davanti.
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
Guernica di Pablo Picasso. Quando ho varcato la soglia della stanza del museo Reina Sofia in cui è conservato questo dipinto immenso, l’ondata di emozioni mi ha letteralmente sopraffatta.
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Credo che oggi il ruolo del curatore sia quello di essere, nella mia visione da architetto, la figura professionale che collima un po’ entrambi i mondi che mi affascinano, quello artistico e quello architettonico. Il curatore, infatti, deve misurarsi costantemente con lo spazio di cui dispone per
riuscire, attraverso le opere da lui selezionate, a fornire al pubblico un’esperienza unica, proprio per il fatto stesso di aver saputo contestualizzare un racconto in un determinato luogo. Il curatore deve saper trasmettere le idee dell’artista e farle comprendere al pubblico attraverso il modo in
cui la mostra/l’esibizione è strutturata, in termini visivi e spaziali.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perchè)
Il mio riferimento artistico oggi è sicuramente Olafur Eliasson. Dire che amo questo artista è riduttivo. Credo che nella sua persona e nel suo essere un professionista vi siano in realtà tantissime sfaccettature: potrebbe essere definito artista (nell’accezione più generale del termine), designer, fotografo, ricercatore, architetto, ma la sua grandezza secondo me risiede nella sua capacità di regalare al pubblico delle sue exhibitions
un’esperienza sensoriale a 360°, permettendo di sperimentare davvero l’arte in prima persona.
Le tematiche da lui trattate nei suoi lavori sono sempre attuali, dinamiche e toccano aspetti molto importanti (come la crisi ambientale e climatica).
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 23 anni e vengo da Torino
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Il Museo Peggy Guggenheim di Venezia.
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Viviamo in un’era in cui l’arte è sempre più portatrice di idee e concetti, comunicati per mezzo di forme espressive spesso di difficile interpretazione. Ragione per cui oggi, il curatore, dotato della capacità di comprendere la “lingua” dell’artista, ma anche quella dei visitatori, si pone non solo come intermediario tra questi, ma anche come vero e proprio traduttore. Un traduttore capace di rendere comprensibile e appassionante, con un racconto, la storia del primo, nella lingua del secondo.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
L’artista Marina Abramović, per la sua capacità di coinvolgere il pubblico in prima persona nelle sue performance, facendo così dell’arte un mezzo per esplorare dinamiche sociali e relazionali, ma anche di denuncia. Inoltre, la sua abilità di sperimentare con diverse tecniche espressive da molti giudicata negativamente, risulta essere, a mio parere, indice di una forte apertura mentale.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 31 anni e vengo da Roma
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Casa museo Hendrik Christian Andersen, Roma
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
La primavera che perennemente si rinnova, Galileo Chini
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Il ruolo del curatore è, e deve essere, il ponte tra l’artista e le persone, la voce fuori campo che permettere di dar vita ad un’idea, ad un pensiero e di creare poi nuovi punti di vista e stimoli. Curare una mostra significa impegnarsi, lasciarsi coinvolgere, farsi contaminare e contaminare, mettersi in gioco e rischiare.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Danilo Eccher. Riuscire a far dialogare la mostra con il contesto / luogo che la ospita credo sia quel di più, quel “degno di nota” che farà parlare e ricordare la mostra.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 25 anni e sono originaria della provincia di Pisa, ma da 5 anni vivo a Bologna.
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Il MAST di Bologna.
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
Personalmente se avessi molto denaro non lo investirei in una singola opera, rischiando di farne un mero oggetto di arredamento, bensì in progetti e produzioni che promuovano l’arte “dal basso” in modo da riabilitarne il ruolo sociale, assicurandomi di trovare uno spazio adeguato nel quale offrire a un pubblico vasto e differenziato la possibilità di fruire tali opere. L’arte, una volta prodotta, appartiene al mondo.
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Il ruolo del curatore è gravido di responsabilità che derivano dalla gestione di ogni aspetto di un evento culturale. È una figura di snodo, un intermediario tra il mondo dell’arte e quello della sua fruizione, il che gli consente di abbattere quella paradossale barriera tra il pubblico di massa e l’arte contemporanea che, in quanto tale, è espressione del qui e ora, di ciò che stiamo vivendo. Il curatore infatti deve sempre mantenersi curioso e in ascolto delle varie sinergie che attraversano il mondo per captarne mutamenti e tendenze, al fine di divulgare e arricchire. È una sorta di demiurgo, l’architetto di un’esperienza, che crea la giusta atmosfera per la trasmissione di contenuti attraverso l’ideazione di luoghi di riflessione sempre nuovi e stimolanti, accompagnando lo spettatore alla scoperta di sé e dell’alterità, in modo da suscitarne una reazione. Il curatore ha dunque anche un ruolo sociale. Oltre a capacità organizzative, dinamismo e multitasking, il curatore sa anche ascoltare il proprio istinto, sfidare e sfidarsi, credere in ciò che trasmette e renderlo comprensibile a tutti, creando, sia praticamente che spiritualmente, la condizione ottimale per la diffusione della conoscenza, portando ogni organo a collaborare per uno scopo più grande.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Tra i tanti riferimenti artistici mi sento di scegliere Artemisia Gentileschi. Nonostante sia vissuta nel XVII secolo, il dato temporale con lei cade: è un simbolo non solo artistico ma anche sociale e femminista. Talento, passione e determinazione, ne fanno una donna e un’artista eccezionale, intensa e ribelle, capace di parlare a tutti, perché una di noi. In Artemisia biografia e arte convivono con maestosa potenza e profondità: l’arte è vita e la vita è arte.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 25 anni e vengo da Formigine, in provincia di Modena.
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Basandomi sui musei che ho visitato diversi me ne vengono in mente, restringendo il campo a due direi Mambo e Collezione Maramotti, dovendone scegliere uno forse direi Collezione Maramotti, al di là della collezione in sé che rivela gusto da parte del collezionista, lo spazio espositivo è moderno e industriale, si tratta infatti dell’ex fabbrica di Maxmara, ma proprio per questo porta i segni del tempo, come quelli lasciati sul pavimento dalle stiratrici.
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
Un’opera d’arte che sicuramente comprerei è il Trittico del Giardino delle delizie di Bosch, anche se non dovendo badare a spese comprerei molte altre opere!
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Il ruolo del curatore a parere mio è quello di intermediario tra l’artista (e quindi l’opera) e il suo fruitore, il curatore deve collaborare con l’artista e veicolare il messaggio che questo vuole dare rendendolo chiaro a chi lo riceve. molto importante è anche avere un certo senso critico in quanto non è tutto oro ciò che luccica, talvolta vengono presentate opere che oltre a non essere esteticamente belle non ci dicono niente, non sono sicuramente da tralasciare gli allestimenti.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Per quanto riguarda il riferimento artistico mi vengono in mente Hans Ulrich Obrist in quanto la mia idea di fare curatela si avvicina molto alla sua, per il fatto che secondo me il curatore deve essere utile per l’arte e per la società, ed è necessario per costruire ponti tra realtà diverse e Lorenzo Balbi, direttore del mambo di Bologna, in quanto ritengo che stia facendo un ottimo lavoro, mi piacciono molto le mostre organizzate dal museo e il loro allestimento.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 24 anni e vengo da Nanchino, ma vivo a Torino dove frequento l’Accademia Albertina di Belle Arti
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Sicuramente la Galleria degli Uffizi a Firenze
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Il curatore oggi ricopre molteplici ruoli: è allo stesso tempo collaboratore poiché non lavora mai da solo ai suoi progetti artistici, custode della visione di progetto e coordinatore
Qual è il tuo riferimento artistico (un professionista per presente o del passato e perché)
Harald Szeemann perché è tra i primi a introdurre all’interno delle mostre seminari, concerti e proiezioni. Nel 1969 con “When attitudes become form” ha creato un modello. Hans Ulrich Obrist invece con la mostra “Do It” è stato innovativo perché ha reso artista il pubblico stesso, facendo in modo che l’artista, attraverso delle istruzioni, insegnasse al pubblico a realizzare l’opera d’arte.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 31 anni e vengo da Torino.
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Il Museo MADRE di Napoli.
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo?
La Venere degli stracci (1967) di Michelangelo Pistoletto.
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Secondo me, il curatore oggi dovrebbe svolgere il ruolo di mediatore tra i nuovi linguaggi dell’arte contemporanea e i suoi fruitori: il pubblico spesso si avvicina a questi contenuti senza avere gli strumenti necessari per comprenderli, e per questo finisce per rifiutarli.
La sua abilità principale dev’essere quella di individuare, tra le innumerevoli creazioni che oggi vengono etichettate comunemente come “arte”, quelle opere che abbiano un significato e che non siano solo un “prodotto” autoreferenziale, destinato a collezionisti/consumatori e successivamente trovare delle possibili affinità concettuali al fine di creare dei percorsi espositivi tematici.
Il tuo riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perché)
Germano Celant è senz’altro un curatore che stimo molto per aver avuto l’intuizione e la capacità di dare forma al movimento artistico dell’Arte povera: questo fenomeno ha innescato un linguaggio visivo che presentava al tempo delle caratteristiche inedite e le cui conseguenze estetiche si possono riscontrare nel lavoro di molti artisti contemporanei.
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 32 anni e vivo a Patti, un comune della provincia di Messina che si affaccia sulle Isole Eolie.
Qual è il tuo museo preferito in Italia?
Il mio museo preferito è il Chiostro del Bramante a Roma.
L’opera d’arte che acquisteresti se potessi farlo (non badare a spese!)
L’opera d’arte che acquisterei è “Amore e Psiche” di Canova.
Qual è il ruolo del curatore oggi?
Il curatore è un professionista con uno spirito creativo unito a un’indole pragmatica. È uno studioso onnivoro, alla continua ricerca di linguaggi e forme nuovi da far emergere. Oggi più che mai si fa interprete, traduttore e divulgatore del mondo artistico, per favorirne l’accessibilità a un pubblico più vasto.
Il tu riferimento artistico (un professionista del presente o del passato e perchè)
I miei riferimenti artistici sono molteplici: durante gli studi hanno avuto grande influenza le avanguardie, in particolare l’Espressionismo di Francis Bacon e di Henri Matisse e il Surrealismo di René Magritte e di Man Ray; in tempi più recenti è stata la Performance artistica di Marina Abramović ad appassionarmi. Tutti questi artisti hanno in comune la necessità di andare oltre la forma artistica tradizionale, indagando una verità che si raggiunge attraverso una profonda e talvolta dolorosa introspezione.
Info e Contatti
Per informazioni e iscrizioni scrivere a: nice.paratissima@gmail.com