Quest’anno il corso N.I.C.E. giunge alla sua ottava edizione con ben 18 aspiranti curatrici!
Insieme a loro, daremo vita a 6 progetti espositivi che potrete vedere durante la prossima edizione di NICE&FAIR_Contemporary Visions.
Cosa offre il corso curatori N.I.C.E.?
N.I.C.E. offre un “action learning” in prima linea, il plus del corso risiede infatti nel coinvolgimento diretto degli allievi nella curatela e organizzazione di mostre all’interno di Paratissima 2021. L’evento artistico diventerà così una palestra in cui poter mettere a frutto le conoscenze teoriche acquisite, seguiti dall’ideazione al compimento del progetto espositivo dai mentor del corso. Sin dall’inizio, insieme alle lezioni frontali, i giovani curatori saranno coinvolti nella realizzazione delle mostre collettive che andranno a costituire il cuore della manifestazione.
Continuate a seguirci per scoprire i progetti della prossima edizione di NICE&FAIR_Contemporary Visions!
Le allieve dell'ottava edizione
ANGELA CALDERAN
“L’arte ha sempre fatto parte del mio ambiente quotidiano. Le mostre, i libri d’artista e in particolare i testi di Rilke sono stati fondamentali per la mia crescita. L’artista di oggi ha il merito di saper creare l’Eterotopia che la collettività riconosce come Opera d’Arte. È uno spazio dal quale “nascono e si irradiano tutti i luoghi possibili, reali e utopici”. Qui si avvia la riflessione che diviene, nel concreto, azione politica: l’arbitrio libero e quotidiano che rende la vita “abbastanza””.
BEATRICE TIMILLERO
“L’arte contemporanea è una cura per l’anima. Efficace come un ex voto, rappresenta la liberazione dell’uomo dal mondo che lo circonda. Si dice che possiamo fare arte solo quando gli altri nostri bisogni terreni sono soddisfatti e nella totale libertà si è infatti compiuto il nostro miracolo:
produrre senza un fine se non l’espressione dell’Io. Ho scelto di scandagliare il nocciolo dell’umano che, soprattutto ora, si nutre di tutte le forme possibili per riuscire a rappresentarsi compiutamente”.
VANESSA CARAGLIO
“Ero solo una bambina quando misi piede per la prima volta in un museo; luogo che, ricordo, mi parve provenire da un mondo parallelo colmo di meraviglie al quale sentii immediatamente di appartenere. Fu proprio in quell’attimo che compresi che l’arte sarebbe diventata il mio futuro. Arte in ogni sua forma ed epoca; altresì contemporanea. Un’arte significativa, quella d’oggi; specchio dei tempi sfaccettato, dirompente e profondo, sempre e comunque in grado di appassionarmi ed entusiasmarmi”.
CATERINA BOCCHI
“Per me l’arte contemporanea é il mezzo che permette di vedere e spiegare la società che ci circonda, va oltre alla sola comprensione dell’artista e dell’opera, é come una lente di ingrandimento che consente di vedere in dettaglio quello che succede al di fuori. Ho capito che sarebbe diventata la mia passione principale perché ogni volta scatena un’irrefrenabile curiosità di vedere e sentire il mio personale viaggio al suo interno, e poter ritrovare quella rara eccitazione bambinesca”.
CHIARA BADDE
“Credo che l’arte contemporanea sia l’espressione più autentica della contemporaneità. Il mondo di oggi è costituito da molteplicità e compenetrazioni tra contesti diversi in continuo divenire e gli artisti lo riflettono e lo interpretano tramite i più svariati linguaggi. La mia passione per l’arte contemporanea nasce dalla curiosità che provo verso questi costanti cambiamenti, l’arte è per me una chiave di lettura che non mi offre risposte univoche ma che mi incita sempre alla riflessione”.
ELENI KOSMIDOU
“Ho capito che l’arte sarebbe stata parte della mia vita quando ho incontrato le idee di Arte Grezza o Arte spontanea di Jean Dubuffet che ha consegnato l’arte non ai professionisti, ma a persone che soffrivano di malattie mentali, scardinando così il mimetismo stereotipato dei professionisti e attingendo nell’intimo di persone psicotiche. Una libertà assoluta che l’arte contemporanea, lontana da definizioni precise, offre attraverso elementi di rottura e novità. Un’arte senza limiti sociali aperta alla flessibilità”.
ELISA ANGELINI
“Credo che l’arte contemporanea sia un ottimo strumento per sondare i nostri tempi e la nostra società: sono una persona estremamente curiosa e l’arte contemporanea ha la capacità di soddisfare questa mia indole permettendomi di indagare a fondo il pensiero collettivo e il momento storico di cui faccio parte. Questa passione si è mostrata ai miei occhi pian piano ma si è fatta più chiara grazie all’approfondimento del pensiero dei grandi artisti”.
ERICA MASSACCESI
“A mio parere, l’arte contemporanea è espressione, confronto e dialogo. Attraverso riflessioni estetiche, sociali o persino politiche, ha la possibilità di suscitare emozioni e scambi di idee, analizzare questioni e porre domande. Durante l’ultimo anno di triennale all’università ho capito che sarebbe stata la mia passione principale. In realtà, da quel momento vivo come se l’arte contemporanea non sia più soltanto una predilezione, ma un desiderio e un bisogno ai quali non saprei rinunciare”.
FLAVIA ROVETTA
“L’arte contemporanea è una riflessione sui meccanismi che regolano la nostra esistenza. Per sua natura indaga l’indeterminatezza del dubbio, l’inquietudine del mistero, il caos vitale del possibile. Si interroga sulla realtà in cui viviamo, ma le sue risposte non sono mai univoche né risolutive. Nel mio percorso si è manifestata come un’epifania: il bisogno di interpretare il mondo mi ha spinta a esplorare le narrazioni intrecciate dalle opere contemporanee, nel tentativo di definire chi siamo”.
BENEDETTA NASSINI
“Mi sono avvicinata all’arte contemporanea attraverso un processo lento e costante concretizzatosi durante i primi anni di università che mi ha fatto capire come, per me, l’arte contemporanea sia stupore, sfida e scoperta. Non avendo una forma univoca di rappresentazione, si mostra sempre nuova e inaspettata, capace di essere, allo stesso tempo, estremamente soggettiva e universale. L’arte contemporanea è per me una continua fonte di arricchimento a cui non potrei mai rinunciare”.
ILARIA BORIN
“Per me l’arte contemporanea è l’immaginazione che si concretizza nella vita reale, ma allo stesso mi permette di sfuggire alla realtà, portandomi a pensare fuori dagli schemi e a perdermi nella pura immaginazione. Ho capito che sarebbe stata la mia passione principale proprio quando ho smesso di occuparmene: per quasi 10 anni ho lavorato in una banca, mettendo in un angolo le mie passioni”.
JENNIFER REGALIA
“L’Arte Contemporanea è per me un mezzo efficacissimo per leggere la realtà che ci circonda. È in grado di portarmi al di fuori della quotidianità, di farmi uscire dalla normale percezione delle cose, aprendo i miei occhi a nuove prospettive. Ricordo quando da giovanissima ho visitato la “Chapelle du Saint-Marie du Rosaire” progettata e decorata da Henri Matisse a Saint Paul de Vence in Costa Azzurra. Ne rimasi stregata: una perfetta armonia di forme, colori, semplicità. La bellezza di quel luogo è una sensazione che non ho mai smesso di ricercare e che tutt’oggi muove la mia passione”.
LARA SPAGNOLLI
“Per me l’arte contemporanea è una delle forme di espressione più originali usate per comunicare un concetto e, più in generale, per interpretare la realtà attraverso le forme più disparate, con lo scopo di suscitare emozioni, positive o negative che siano. Ho realizzato che l’arte contemporanea sarebbe stata la mia passione quando ho scoperto l’arte stessa di interpretarla. Ricordo quindi gli anni della mia formazione e le esperienze che mi hanno permesso di immergermi a 360 gradi in questo mondo”.
MARGHERITA VERZOCCHI
“L’arte contemporanea mi ha sempre affascinata per la sua capacità incessante di sorprendere ed emozionare; non ha limiti e li sfida allo stesso tempo, e questo per me è estremamente entusiasmante e stimolante. Durante il quarto anno del liceo artistico ho avuto l’occasione di vedere un documentario al cinema sui Musei Vaticani. Mi ha molto colpita l’intervista fatta all’allora Direttore e Curatore, Antonio Paolucci. È stato quello il momento in cui ho avuto la certezza di cosa volessi fare nella vita”.
NADINE BAJEK
“Per me, l’arte contemporanea è strettamente connessa all’idea che qualcosa possa essere bello e repellente allo stesso tempo. Come un fulmine a ciel sereno, questo pensiero ha attraversato la mia mente quando ho visitato per la prima volta il Tate Modern dieci anni fa. Questa intuizione mi ha infatti entusiasmata molto. Successivamente, è sopraggiunta anche la consapevolezza di come l’arte non abbia solo un valore estetico e storico, ma anche politico. Oltretutto, in ogni momento della nostra storia è sempre stata “contemporanea” durante la sua creazione, perfettamente inserita in un determinato contesto sociale”.
SARA MAIETTA
“Avevo 16 anni quando chiesi al mio docente per quale motivo una sedia attaccata a un muro potesse essere considerata arte. La sua risposta fu per me una rivelazione in stile “via di Damasco”. Di lì a poco capii di volere e dover diventare un curatore.
Al di là della passione soggettiva, considero infatti l’arte contemporanea uno “strumento” dal ruolo comunicativo e politico-economico troppo importante per la società attuale, per continuare a essere spesso mal compresa dalle masse e restare appannaggio dell’élite. Il curatore è la figura chiave per muoversi in questa direzione”.
SUSANNA TAVELLA
“L’arte contemporanea è un modo di guardare il mondo e di esprimere, senza limiti, le sue realtà sfaccettate, le sue contraddizioni. Ha la forza di spingermi sempre un po’ più in là, mettendomi in discussione e aprendomi a nuovi punti di vista. È stata mia mamma a trasmettermi l’interesse per l’arte in ogni sua forma, portandomi con lei a visitare musei e mostre. Quando ero al liceo mi regalò il libro di Bonami “Lo potevo fare anch’io”:attraverso quella lettura ho capito che l’arte contemporanea sarebbe stata la mia passione”.
MARIA CARMELA D’ANGELO
L’arte contemporanea è dinamismo e ineffabilità. Un fenomeno che si vive, prima ancora di essere studiato. Il mio percorso di studi, prevalentemente archeologico, ma al tempo stesso molto variegato, mi ha spesso portato a confrontarmi con forme artistiche di qualsiasi epoca. L’arte contemporanea è stata e continua a essere per me una sfida, dal punto di vista didattico e comunicativo.
I fenomeni sociali hanno accompagnato tutta la mia formazione, l’arte rappresenta il centro, il fulcro dei miei interessi e di tutte le mie passioni. Non posso immaginare un futuro lavorativo e professionale lontano dal mondo artistico.