Public Program
lo “Speaker’s Corner” di Paratissima Art Station
Per la prossima edizione, Paratissima proporrà un ricco Digital Program di talk e performance, coinvolgendo numerosi artisti e ospiti.
NICE&FAIR_Contemporary Visions
SABATO 31 | 10.30-12
Le molteplici facce del rifugio tra arte e psicologia
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Interviene: Professor Nicola Rainisio
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Moderano: Valeria Cirone, Paola Curci
Attraverso un dialogo tra il docente e le curatrici della mostra, verranno messi in luce e ripercorsi alcuni aspetti relativi alle tematiche trattate – il confinamento, la solitudine, il disagio, il rapporto tra l’individuo e l’ambiente domestico, la relazione con il mondo esterno visto dall’interno dell’abitazione, le abitudini rinnovate, la riscoperta personale. Queste verranno approfondite in un dibattito interdisciplinare tra arte e psicologia ambientale, anche grazie all’utilizzo di case study.
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SABATO 31 | 12-13.30
Senza Nome
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Performance di: Deborah Graziano
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Introduce: Rosanna Accordino
La creazione di un’identità autentica passa necessariamente attraverso una serie di fratture e di profondo disagio. Veniamo messi davanti a un bivio: soccombere o curare le nostre cicatrici. Ma prima di intraprendere qualsiasi strada c’è un momento in cui siamo sopraffatti dal sonno, un sonno che cura o che obnubila, che ristora o che ci intorpidisce, ed è proprio in questo stato di profonda vulnerabilità che siamo”Senza Nome”, come innocenti.
Vi sono per l’anima momenti bendati, in cui dobbiamo trovare la forza di cambiare pelle accarezzando la nostra sofferenza e avendo cura di non lasciare nervi scoperti durante i primi freddi.
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SABATO 31 | 15-16.30
DISTILLARE IL TEMPO
Interviene: DAVIDE DAMATO
Modera: VALERIA CIRONE
La casa in queste settimane si è rivelata una condensazione fisica e spirituale dei nostri giorni. Spazio di vita e lavoro, tempo libero e pensiero. Silenziosamente, per anni, ha custodito oggetti, immagini, suoni, trasformandosi in una collezione privata di un potenziale museo immaginario di cui ognuno è il direttore creativo. Ora, per necessità, è diventato anche luogo pubblico, aperto, la casa perde la sua dimensione esclusivamente intima e pone il problema – o l’opportunità – di mostrarsi, riscrivendo geografie culturali inaspettate di riattivazione l’enorme potenziale della creatività diffusa.
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SABATO 31 | 18-19.30
Io leggo tu sogna
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Interviene: Luca Gamberini
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Modera: Clara Rodorigo
Dirsi buonanotte per tempo. Partendo da molto presto. Dalle dieci di sera. Così che quando sarà veramente l’ora di andare a dormire e augurarsi buonanotte, basterà soltanto un bacio. Magari due, magari tre. E poi c’è chi comunque continuerà a darsi baci e allora la buonanotte se la darà un po’ più tardi perché prima farà l’amore. Sì perché sia chiaro: si parlerà d’amore.
Che è il miglior modo per avvicinarsi ai sogni. Si parlerà d’amore in tutte le sue forme. D’amore vivente, vissuto, o magari che vivrà. Naturalmente, in forma poetica. Saranno poesie, solo e soltanto poesie. E leggerò qualcosa di più vecchio, qualcosa di attuale, e anche qualcosa di nuovo, diciamo pure di super nuovo. Qualcosa che vedrà la luce – e inchiostro – soltanto nel prossimo anno quando uscirà la nuova raccolta edita da Mondadori. Per chiudere questa sinossi – che fa molto figo dire così ma in realtà è come dire adesso ti scrivo quello che farò così che se non ti piace puoi benissimo restare a casa, ma so che questo non accadrà – non so come definire questo che non è uno spettacolo perché per quelli esistono i cinema. È altro. È poesia. Questa sì, ve la posso garantire. Ho voluto solo dare un nome a questa serata, un titolo al quale sono legato. E poi al resto penserà solo la poesia. La parola. Il suono. La voce. E l’amore. Sì, l’amore. E i sogni.
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DOMENICA 1 | 10.30-12
Tra materia e parole
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Intervengono: Sara Lovari – RE
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Moderano: Valeria Cirone, Paola Curci
L’incontro si svolgerà in modalità di dibattito/intervista tra le curatrici e le due artiste partecipanti alla mostra Prospettiva Rifugio. Attraverso questo, sarà possibile delineare i tratti caratteristici della loro poetica e delle loro opere, in un costante intrecciarsi di racconti, tra punti di contatto e divergenze, che andranno ad approfondire il loro lavoro. Ne verrà così fornita, a partire dalle opere in mostra, una visione più ampia.
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DOMENICA 1 | 12-13.30
L’arte del Kintsugi tradizionale nella contemporaneità
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Interviene: Aurora Vettori
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Modera: Rosanna Accordino
L ’arte del Kintsugi tradizionale nella contemporaneità
_ spiegazione tecnica e filosofica del Kintsugi tradizionale (contrapposizione a quello che è arrivato in Occidente)
_ avvicinamento e urgenza dell’artista
_ utilizzo del Kintsugi come parte integrante di opere contemporanee
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DOMENICA 1 | 15-16.30
Aborto Spontaneo
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Interviene: Daniela Sandroni
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Moderano: Caterina Capantini e Giorgia Gibertini
La donna, assistente inconsapevole. Spettatrice del suo mistero. La mortalità prende vita nel corpo della donna e manifesta il suo disvelamento. La morte abita il corpo della donna e quel suo stesso corpo diviene spazio dell’abitare della morte. In un silenzio rappreso la carne, il corpo, è il passaggio, il canale, la soglia attraverso cui le fibre dell’origine si manifestano, hanno luogo. Poiché solo la sua architettura intima lo rende possibile, la donna è materia incarnante, è deità incarnante in cui Vita e Morte, numeri primi dell’esistenza, hanno luogo. L’onore di poter fruire dell’intreccio più intimo tra il corpo e le fibre dell’origine, tra materia e trascendenza, è istante sacro di contemplazione. Custode di questo mistero, la donna può riconoscere la dignità suprema della sua essenza ricongiungendovisi. La vertigine e il vuoto che lascia la morte venendo alla luce è allora spazio di illuminazione, di trasmutazione, una gravità nobile e solenne con la quale la donna tocca un’immensità intima entro cui ritrovarsi.
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DOMENICA 1 | 16.30-18
I rifugi dell’inconscio
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Interviene: Dott. Leandro Mancino
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Modera: Valeria Cirone
In questi tempi incerti la narrazione legata ai luoghi che viviamo è mutata, concedendo al concetto di rifugio – insieme a tanti altri – di essere ri-narrati: di cambiare, dunque, forma e collocazione all’interno dell’immaginario collettivo. Sono tempi, questi, che marchiano a fuoco nell’anima parole ricorrenti come “Covid”, “Pandemia” o “Mascherina”. Se per il modello analitico “ciò che è dentro è anche ciò che è fuori”, possiamo quindi concepire il rifugio come uno strumento per leggere i cambiamenti del nostro tempo, un pretesto utile per guardarsi dentro e, nel contempo, guardare fuori. I sogni, che da sempre sono il rifugio dell’inconscio, le emozioni, le narrazioni dei giorni di chiusura forzata sono una ricorsa infinita per orientarsi e comprendere, per attraversare a pieno quanto sta succedendo.
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