Laura Tota
curatrice sezione di fotografia
curatrice sezione di fotografia
Credo sia stato nell’inverno 2016, quando una mattina mi sono svegliata assolutamente controvoglia per raggiungere il mio posto di lavoro e guardandomi allo specchio mi ero detta: “Io questa vita non la voglio fare”. Ero appena tornata da una delle mie tante e brevi fughe in giro per l’Italia e l’Europa per vedere qualche mostra. In quel caso ero letteralmente scappata a Stoccolma per visitare il Fotografiska, un vero tempio della fotografia contemporanea. Credo di essermi licenziata da lì a breve. Un salto nel vuoto incredibile.
Non dovendo pormi limiti, mi piacerebbe curare un progetto della fotografa Alex Prager, fotografa e regista americana con uno sguardo incredibile sulla fragilità e sulla forza delle donne. La sua sensibilità e il suo occhio cinematografico sono in grado di rapire lo spettatore e trascinarlo nei suoi vortici ossessivi attraverso un utilizzo ben preciso della composizione e del linguaggio fotografico: la riconoscerei tra mille!
Sicuramente, la curatela in ambito fotografico permette al curatore di spaziare in modo assoluto: la possibilità di giocare con i formati e i supporti apre scenari inimmaginabili che possono supportare la narrazione in modo incisivo e attirare il pubblico. Direi senza dubbio l’ideazione del progetto espositivo. Ovviamente, è un lavoro che andrebbe realizzato in collaborazione con un exhibit designer.