Paolo Lolicata
curatore “Rebirthing Exhibition”
curatore “Rebirthing Exhibition”
Da ragazzino volevo fare lʼambasciatore o lʼartista, adesso vorrei essere una specie di ambasciatore di artisti.
Dopo gli studi mi sono concesso il tempo di sperimentare, sono andato dallʼaltra parte del mondo e ho fatto di tutto, soprattutto quello che pensavo di non poter o voler fare. Quando, per gli strani casi della vita, mi sono ritrovato in Giappone a curare un progetto con artisti italiani ho detto: eureka! Ma comunque più che alla carriera penso a percorsi di crescita personale quindi vediamo fra dieci anni dove sarò e cosa mi sarò inventato, sono pur sempre un millennial…
Un giovane artista aborigeno australiano con il quale ho discusso per un paio di ore e che ha totalmente cambiato il mio modo di vedere il mondo. La sacralità di quel modo di intendere lʼarte mi affascina molto.
La parte che preferisco è senza dubbio la ricerca, quel momento nel quale inizi a mettere insieme le sensibilità e i pensieri intimi di artisti che magari non si sarebbero mai incontrati. Poi il momento in cui le opere si trovano nello stesso spazio fisico e iniziano a comunicare fra loro è magico!
Ichigo Ichie mi ripetevano in Giappone. Ogni incontro è importante e non si ripete mai allo stesso modo. Mi piace collaborare con artisti che sanno fare di ogni incontro un momento speciale per esplorare e sperimentare. Aver viaggiato con quattro artisti giapponesi in piccole comunità siciliane per entrare in contatto con artisti locali è stato un percorso molto interessante e di grande inspirazione.