COME LA PELLE CHE MI NASCONDE
a cura di Mario Bronzino
Da sempre l’arte si propone come tentativo d’accesso alle dimensioni più invisibili della vita, dove risiedono significativi concetti riguardanti l’essere umano. Proprio come un caveau, l’opera d’arte nasconde il suo contenuto e al contempo ne testimonia la presenza oltre la propria semplice superficie.
Persino oltre il corpo ogni singola interiorità umana è caratterizzata da un intreccio articolato di concetti, indispensabili per comprendere l’essenza dell’individuo, ma è possibile celare il valore di questa complessità dietro la semplicità formale? Artisti come Lucio Fontana nel tempo hanno messo in discussione l’apparente semplicità di un gesto artistico come un taglio sulla tela, partendo da questo per indagare questioni spirituali, psicologiche e filosofiche riguardo l’Uomo.
Come la pelle che mi nasconde intende individuare una sensibilità condivisa verso la sfera dell’umano, che sia sorretta da un vocabolario di forme e gesti sintetici dietro i quali nascondere la complessità esistenziale dell’individuo.