All You Need Is Love intonavano i Beatles nel 1967, momento storico in cui finalmente si è iniziato a riconoscere un valore di necessità universale all’amore e alla pace.
Se fino a un certo punto i bisogni umani si limitavano a uno stadio di semplice sussistenza – i cosiddetti bisogni elementari e fisiologici – il progresso e l’evoluzione della civiltà hanno fatto emergere altre esigenze. Soddisfatte le necessità primarie, ne sorgono infatti automaticamente altre, materiali o immateriali, personali o universali, con cui l’uomo ha imparato nel tempo a confrontarsi.
In psicologia la prima vera e propria teoria è stata elaborata nel 1954 da Abraham Maslow, che identificò bisogni e metabisogni, specificando come i primi siano “mancanze” e seguano le leggi dell’organismo, mentre i secondi, costituiscano spinte verso la crescita e l’evoluzione. Epoca storica, progresso e appartenenza culturale o geografica da sempre influenzano e modificano la gerarchia delle presunte priorità umane, tanto da riscontrare significative dissonanze in luoghi differenti in uno stesso periodo.
Dal 1950 in poi, se consideriamo ogni decennio rispetto al precedente e in relazione al progresso tecnologico, sono comparse esigenze assolutamente nuove, di cui fino a qualche tempo prima non si aveva la benché minima contezza o sentore. E d’altro canto basta poco perché a volte il bisogno travalichi il campo della stretta necessità, sconfinando nel vizio, nell’avidità o nelle manie ossessive. Uguaglianza, amore, solitudine, ricchezza, fama, bellezza, conoscenza, memoria e tradizione, arte, cultura e autoaffermazione, sono solo alcuni esempi. Dal particolare all’universale, ogni individuo tende a riconoscere un valore a cose diverse, che in un quadro complessivo e più generale diventano specchio del presente e della società contemporanea.
NEEDS non intende imporre un tema* quanto piuttosto innescare un processo di indagine su quali siano i bisogni attuali, legittimi o fittizi, espressi attraverso le varie ricerche artistiche di oggi. Che vengano messe in luce autentiche necessità o invece le distorsioni proprie del presente poco importa: la mostra si propone infatti come un’esplorazione, una sorta di sondaggio allargato, il cui esito non darà risposte, ma interessanti spunti di riflessione.