Special Projects Exhibit and Fair

Il nuovo progetto di Paratissima, attorno alla selezione di artisti giovani ed emergenti, oppure che si stanno appena affacciando al mondo dell’arte e al rapporto con il pubblico, al di là di generi e generazioni, ha uno sguardo alla società e al ruolo che l’arte deve rivestire in essa, come elemento quotidiano e necessario, e non a parte e autoriflessivo.

Proprio dai lavori proposti dagli artisti, infatti, Paratissima individua i temi più urgenti, quelli di cui gli artisti si sanno fare portavoce, spesso inconsapevolmente. Antenne, avanguardie, con quel potere sciamanico che l’arte ha di connettere radici sommerse e il futuro.

Parallelamente, sono stati invitati alcuni Special projects che lavorano su tematiche sociali e concettuali di valore collettivo.

Special Projects

ArtLords

Dalla sua fondazione nel 2014, ArtLords ha dipinto oltre 2.200 murales in 23 province su 34 province dell’Afghanistan, nei paesi dell’Asia meridionale e del Nord America. ArtLords ha anche organizzato spettacoli di teatro di strada, proiezioni di film, produzione di cortometraggi documentari e animazione su importanti temi sociali.
È un movimento di base globale che coinvolge artisti che vogliono aprire la strada alla trasformazione sociale e al cambiamento comportamentale utilizzando il soft power dell’arte e della cultura come approccio non intrusivo. ArtLords ha compreso l’opportunità di convertire l’impatto psicologico negativo dei muri esplosivi (barriere che proteggono edifici vulnerabili e le persone al loro interno dagli effetti di un’esplosione causata da azioni militari o terrorismo) sulla popolazione di Kabul in un’esperienza visiva positiva. Collocando questioni riguardanti i cittadini sui muri esplosivi, sono stati creati spazi in cui le questioni sociali potessero essere espresse in modo visivo e discusse in strada. Con l’avvento recente dei talebani, i loro murales sono stati cancellati e gli artisti residenti in Afghanistan, per la maggior parte si sono dispersi fuori dal paese.
Paratissima restituisce voce e immagine al lavoro di questo progetto di rete internazionale e di arte pubblica, che considera l’arte motore di una rigenerazione sociale.
Nel grande spazio del Galoppatoio, una suggestiva installazione di wallpaper fa rivivere alcune loro opere in dimensioni naturali, portando scorci di luoghi, persone e azioni a Torino, trasformandole nella quinta naturale di quella che vorrebbe essere una piazza comune nel cuore dell’Artiglieria. Al di là delle parole che animeranno lo spazio del Galoppatoio in un programma di talk a cui parteciperanno anche tre artisti del collettivo venuti a Torino, i co-fondatori e artivisti Lima Ahmad, Omaid Sharifi e Kabir Mokamel, la potenza dei murales continuerà ad agire e a comunicare, negando la violenza e la censura di un regime che disprezza e teme, al tempo stesso, l’azione e il potere dell’arte.
Durante il loro soggiorno, gli artisti daranno vita a un lavoro collettivo aperto che coinvolgerà artisti torinesi e il pubblico, creando opere che entreranno a far parte della galleria del progetto Spazio Portici della Città di Torino, come bandiere di libertà e di solidarietà.
Con il supporto dell’Assessorato alle Politiche Giovanili, Diritti e Creatività della Città di Torino e Torino Creativa.
Con la collaborazione di Fondazione per l’architettura / Torino, MuraArte Torino e Alessandro Bogetti.
Un ringraziamento speciale a Elisa Sighicelli e Ruben Levi.
Sponsor Tecnico: Nova Coop, Campus Sanpaolo e Caparol.
Traduzione talk a cura di Traduzioni di: Lavinia Raccanello 

Progetto RESCUE!

Progetto RESCUE! è attivo nelle arti performative, tratta temi di rilevanza sociale con particolare attenzione al riscatto, all’immigrazione e al viaggio, con un approccio transdisciplinare e collaborativo. Nel 2019 fonda l’Associazione Culturale Progetto RESCUE! che nasce come rete di sostegno tra artisti extracomunitari a Torino. Il gruppo crea performance e spettacoli, luoghi nei quali ognuno possa trovare valore per sé stesso e per la comunità. Progetto RESCUE! si occupa di creazione, conduce ricerche sulla qualità dell’incontro e laboratori di teatro per giovani e bambini, organizza concerti di musica tradizionale africana e latinoamericana, incontri di condivisione artistica e pratiche di consapevolezza corporea in spazi non convenzionali, oltre a tessere una rete sociale e artistica nel territorio grazie al sostegno di associazioni, istituzioni e case del quartiere. Nel 2020 nasce l’Iniziativa solidale CANTA OLTRE concerti senza fissa dimora. Nel 2021 il progetto crea la Pratica Partecipativa: studio sull’incontro autentico e sull’apertura di spazi di libertà in contesti di chiusura ed emarginazione. Il Gruppo è composto da giovani under 30, provenienti da Guinea-Conakry, Costa d’Avorio, Ghana, Libia e Italia, in continuo mutamento.

Performance e interventi che si nutrono dei racconti, delle canzoni e dei pensieri di chi ha fatto un viaggio e di chi ogni giorno lavora come collezionista al mercato.

2019, vivono e lavorano a Torino.

Slow News

L’arte del Giornalismo

Viviamo nell’epoca dell’infodemia. Ogni 60 secondi, condividiamo milioni di post su Facebook, guardiamo milioni di video su YouTube, scriviamo miliardi di tweet. Falsi giornali con bufale perfette e veri giornali pieni di false notizie. Le persone credono a tutto e a niente, allo stesso tempo. Possiamo cambiare? In tutto il mondo, alcuni giornalisti stanno costruendo modelli alternativi: Delayed Gratification in Inghilterra, Zetland in Danimarca, De Correspondent in Olanda, Internazionale in Italia e molti altri. Non si conoscono tra loro, ma desiderano tutti la stessa cosa: rallentare. A Milano, quattro giornalisti freelance, ispirati dal professore americano Peter Laufer, hanno creato Slow News, un progetto editoriale che si fonda sulla comunità dei lettori ed esplora nuovi linguaggi. Lo slow journalism diventerà un movimento culturale globale? Slow News è un film, un progetto editoriale e una speranza per il futuro. Insieme, un altro giornalismo è possibile. E può cambiare il mondo. Il film è diretto da Alberto Puliafito; prodotto da Fulvio Nebbia; scritto da Andrea Coccia, Fulvio Nebbia, Alberto Puliafito; fotografia e montaggio di Fulvio Nebbia; musica composta, arrangiata ed eseguita da Alessandro Zangrossi e Antonio Sernia; suono di Marco Montano; con Peter Laufer, Helen Boaden, Mark Thompson, Lea Korsgaard, Frédéric Martel, Julia Cagè, Craig Silverman, Irene Smit, Giovanni De Mauro, Arianna Ciccone, Rob Wijnberg, Jennifer Rauch, Rob Orchard, Camilla Mortensen, Ermes Maiolica, Alison T. Smith, Daniele Nalbone.

Il progetto editoriale Slow News è edito da Slow News Stp Srl Il film Slow News è prodotto da IK Produzioni, con la partecipazione di BabyDoc Film, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, in collaborazione con Trentino Film Commission, distribuzione internazionale Java Films, distribuzione italiana in sala Movieday.

DMAV

Social Art Ensamble

Il nuovo progetto di luci d’artista del collettivo DMAV – che si inserisce nella serie di opere create per gli spazi pubblici (Doublin’ a Trieste, Innumera ad Aquileia, Living Bodies a Udine) – è un atto d’amore verso il mondo variegato delle culture underground. Il contatto con le radici, la sensazione del peso dei nostri passi sulla nuda terra ma anche la libertà assoluta e rischiosa nel seguire le nostre inclinazioni, alla ricerca di un sacro che è radicato in questo mondo. Ed è la natura dell’underground, in questi tempi di accelerazioni e confini che saltano, quella di accompagnare la moltiplicazione dei suoni e dei segni come se fosse una possibilità sempre da attualizzare. Provocare il sacro nell’alternativa e nella resistenza estetica è anche un modo per ritrovare la polarità essenziale che sta alla base del rapporto tra le civiltà e il fondo che le sorregge. Le pulsazioni delle luce al neon evidenziano questo legame: l’altrove dell’underground è sempre presente, come spazio sacro e di reincanto, nel qui e ora. Ritrovando il rapporto con le tradizioni sotterranee delle culture alternative, DMAV ha creato una pulsazione di luce rossa e sanguigna: le parole under | sacred | ground si alternano creando un messaggio di luce e vetro che si inserisce nel paesaggio.

Partners: Neon Arco, PF Group, START cultura.

2011, Udine

SCARLETT ROUGE

Scarlett Rouge è un’artista in ascolto del mondo, quello esterno a lei e quello interiore. La realtà e l’anima sono dimensioni che condividono tracce comuni, in una lettura cosmica di appartenenza, che va oltre l’apparenza. Californiana, ma di formazione anche europea, figlia d’arte con una visione in cui ambiti diversi appartengono a un discorso creativo unico, dalla musica alla moda, la sua iconografia evoca miti primitivi di una natura femminile ancestrale dove gli opposti rientrano in un quadro armonico. Il suo segno può essere lineare e minimalista, sembra voler scavare l’idea pura come concetto e forma, per restituirla nella sua essenzialità ascetica, più che astratta. Insieme, il suo immaginario si scioglie anche in composizioni figurative rutilanti che corrono libere in universi paralleli di sagome, colori, energie. Movimento narrativo vitale, arazzi, dipinti e sculture improntate a un surrealismo contemporaneo, con echi classici, che esprimono una femminilità antica e archetipa, avvolti da una sacralità oscura che si incarna in storie simboliche, senza tempo. Opere magiche. Le ballet Mélancolique diventa icona di Paratissima – Exhibit and Fair 2021, con un cielo/spazio che accoglie una cosmogonia aperta e in divenire, animando un arabesco di occhi e flussi energetici. Una rappresentazione metaforica ed empatica, rilucente di elementi e significati sparsi come enigmi. Immagine perfetta dell’arte, degli artisti, del loro potere sciamanico che si esprime oltre ai criteri della razionalità, e per questo universale.

1981, vive e lavora tra l’Europa e gli Stati Uniti.

Davide Dileo

Ultima RI/composizione per pianoforte a 24 mani

Il pianoforte vive la vita degli altri. Ogni casa che lo accoglie ne incide un solco e ne modifica il suono tra legno e corde : suoni, odori, vite, amori, delusioni, invenzioni, sogni (realizzati e inceneriti), generazioni di umanità assorbite e custodite. I sei pianoforti di questa installazione hanno servito, per più di un secolo, “ l’Essere Umano” e stavano passando i loro giorni di decadenza in un magazzino. A Ottobre sono tornati protagonisti, tra le mura del Castello Sforzesco di Milano, Sono stati suonati, ancora una volta, da sei Maestri, manipolati nella loro forma ed essenza da sei allievi d’arte, e si sono trasformati.

Hanno partecipato al progetto: Jack Freckleton Sturla, Emma Dotti, Alessandra Barni, Mattia Ozzy Bellato, Yingfei Cai ex Erika Godino.

La selezione dei progetti è stata curata dal Prof. Antonio Cioffi.

Scomodo

Presente – Futura

Per districare la complessità del contemporaneo, occorre avere una metodologia che ci aiuti a leggere le connessioni. La decodificazione del nostro tempo necessita approfondimenti verticali e il dibattito come esercizio di democrazia. L’algoritmo ci lascia intrappolati nelle nostre convinzioni e la polarizzazione del pensiero si compie. Buoni o cattivi, giusto o sbagliato: vanno abbandonate sterili congetture divisive, per far emergere concezioni libere. Difficile in un paese in cui i media sono fortemente politicizzati e corruttibili e in cui l’autocensura, dettata dalla totale adesione alla classe sociale d’appartenenza, diventa più pericolosa della censura stessa. La redazione di Scomodo (la rivista under 25 più grande d’Italia, con 1000 ragazze e ragazzi coinvolti) propone modalità di approfondimento inedite e trasversali, con azioni che invitano alla cittadinanza attiva. Vengono presentati due talk: il primo relativo al volume “Presente”, una pubblicazione annuale che cerca di superare la narrazione secondo la quale “il futuro è dei giovani”, ma che paradossalmente li taglia fuori dal presente e dalle decisioni che lo andranno a tracciare. Quest’anno, per la quinta edizione, la redazione si è confrontata con il concetto di periferia e la sua evoluzione negli ultimi decenni. Una riflessione nata dall’esperienza diretta di una redazione con sedi a Milano, Napoli, Roma e Torino. A ciò si collega il secondo intervento: un focus su casi studio e reportage riguardanti la nostra città.

Il progetto di Scomodo a Paratissima è curato da Francesca Disconzi, co-fondatrice di Osservatorio Futura.

Trucchi del mestiere

Francesca Arri

I lavoratori dello spettacolo, dagli artisti alle maestranze, hanno ricevuto un duro colpo dalla pandemia perdendo il lavoro e privati della dignità professionale. Una situazione precaria pregressa che è esplosa, mal gestita dal governo, più attento alle esigenze di settori come quelli del calcio. C’è interesse che questo paese rimanga nell’ignoranza o è solo un’incapacità dovuta all’ignoranza stessa e a un sistema clientelare, dal sapore mafioso e feudale tutto italiano? Per rispondere a queste domande Francesca Arri partecipa al progetto Game Over di Villam e della rivista Arshake realizzando il suo primo cortometraggio, completamente a costo zero grazie a una rete di collaborazioni, negli spazi dell’Artiglieria di Paratissima. E conducendo parallelamente un workshop con gli studenti del Dipartimento di Fotografia dello IED e del Dipartimento di Video Editing dell’Accademia Albertina. Il cortometraggio è un atto politico, un’ operazione educativa che parte dalle scuole per arrivare ai professionisti proponendo un modello lavorativo etico e virtuoso, che sostiene la collaborazione e si oppone all’atavica piaga italiana del lavoro culturale non pagato. La narrazione è una piece metaforica e insieme dissacrante (sviluppata da un personaggio misterioso la cui identità si costruirà nel corso dell’opera), una denuncia collettiva e intima, di un settore fondamentale per il suo ruolo sociale.

Durante il Torino Film Festival 2021 è prevista una proiezione speciale del cortometraggio in dialogo con una performance sonora dal vivo del produttore RVSSIA (Luca Leli), autore della sigla finale, grazie alla collaborazione con Slow Coma, collettivo che si occupa della produzione di contenuti ed eventi underground dalla forte matrice inclusiva. Il film è scritto, diretto e prodotto da Francesca Arri; con Luca Pipia e Marta Cozzi; riprese e montaggio a cura del Corso di Video Editing Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino – Prof. Mattia Gaido; fonico Jacopo Schieda; sigla per Slow Coma – RVSSIA (Luca Leli); fotografia backstage e documentazione a cura del Terzo Anno del Corso di Fotografia dello IED – Prof. Antonio La Grotta; allestimento Francesca Disconzi per Osservatorio Futura; make up Artist Marta Cozzi; consulente di immagine e sponsor Pietro Viggiano.

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