Tune In
a cura di Giorgio Chiandussi, Sofia Medeot, Martina Todero
Il filosofo greco Aristotele afferma che l’uomo è un animale sociale alla costante ricerca di connessioni. Eppure, nell’epoca contemporanea è sempre più presente un sentimento di alienazione associato a una perdita di concretezza nei rapporti interpersonali. Proprio nello spazio tra la presenza fisica e quella virtuale si è creato un vuoto in cui il concetto di solitudine ha assunto erroneamente un’accezione isolazionista, che nega la possibilità di fare esperienza di “quel sublime stato in cui è possibile raccogliere le proprie idee, meditare, riflettere, creare e, in ultima analisi, dare senso e sostanza alla comunicazione”, come ha scritto Zygmunt Bauman in “Cose che abbiamo in comune. 44 lettere dal mondo liquido”. Il bisogno di aggregazione si è saldamente legato alla ricerca della propria identità causando invece una perdita di equilibrio per un mancato ascolto di se stessi e una conseguente frammentazione interiore. Nel tentativo di rivalutare questo stato d’animo, Tune In propone un percorso di ascolto attraverso il quale prendere una pausa dal fluire perpetuo delle cose per riscoprire un nuovo equilibrio. L’immersione nella natura e nella meditazione permette di abbandonare le proprie ansie e paure, di rallentare i ritmi mentali e fisici, riconoscere i propri limiti e apprezzare il senso di libertà che ne scaturisce. La musica conduce ad autentici episodi di catarsi e di purificazione: un antico sistema, il sound healing, sfrutta le frequenze come strumento di guarigione per stabilizzare psiche, corpo e anima attraverso le vibrazioni che permeano tutto ciò che esiste. Assieme alla danza rappresenta uno strumento con cui è possibile creare legami e sentimenti di condivisione e inclusione. Tutto nell’universo risuona e per risintonizzarsi è necessario tornare a sentire nel senso più profondo del termine, alla ricerca di una lunghezza d’onda comune, perché è solo nella comprensione e accoglienza della propria solitudine e di quella degli altri che è possibile ritrovarsi.