MASSIVE ATTACK, L’OUTDOOR EXHIBIT DI PARATISSIMA13

Con la nuova location si aprono anche inedite opportunità espositive per Paratissima!

 

MASSIVE ATTACK

a cura di Francesca Canfora e Cristina Marinelli
La Direzione Artistica di Paratissima ha invitato 10 artisti a presentare dei lavori “fuori misura”: sculture, interventi di street art e installazioni monumentali che, disseminati in varie parti della Caserma La Marmora, fanno da contrappunto a questa location così suggestiva. Ognuno di loro ha interpretato questo luogo, ricco di storia e stratificazioni, proponendo opere in qualche modo legate al passato della struttura che le ospita, un tempo dimora di soldati, guerrieri e armamenti. La drastica riduzione delle forze armate e l’eliminazione della leva obbligatoria ha portato alla dismissione di numerose caserme come questa, ma ciò non significa che è venuta meno la guerra. In Occidente si percepisce solo un eco lontano dei confitti che affliggono tante parti del mondo ma è importante non dimenticarli così come è essenziale mantenere viva l’identità e la memoria di ciò che è accaduto alla Caserma La Marmora.

 

Daniele Accossato | Ionel Alexandrescu | Nazareno Biondo | Kamel Burz | Paolo Ceribelli | Fernando Cobelo | Luca Colapietro | Paolo Fiorellini | Max Petrone | Russobatore

 

  • Luca ColapietroThe boxerL’installazione site specific pensata da Luca Colapietro per Paratissima 13 traspone su una grande parete la sua visione della guerra. 128 azulejos dal lessico assolutamente contemporaneo e dall’iconografia carica di elementi surreali e inattesi vanno a plasmare una composizione dove si combatte con armi metaforiche. L’artista impiega pattern decorativi che sembrano scaturire dal mondo delle meraviglie. I suoi Surrealejos si schierano a favore di un mondo diverso, lontano da violenza, razzismo e odio.
  • Nazareno BiondoBorn to Kill 

    Un monumentale residuato bellico immaginario, realizzato con brandelli di pneumatici, impone la sua presenza ingombrante nel piazzale. Born to Kill è un ipertrofico e grottesco pezzo d’artiglieria realizzato da Nazareno Biondo. Proveniente da un ipotetico futuro postatomico, dichiarato omaggio al Cannone Semovente di Pino Pascali, si propone non tanto come replica fedele di un modello realmente esistito, quanto nei panni di un’astrazione volta a raffigurare l’archetipo dell’arma di distruzione di massa.

     

  • Daniele AccossatoAudacia Rapita 

    Tra i più famosi guerrieri giunti a noi dall’antichità, i Bronzi di Riace incarnano il vigore e trasmettono una grande sensazione di potenza. Daniele Accossato, con la sua Audacia Rapita, scaraventa nella contemporaneità una delle due sculture greche, traducendola in una dimensione più umana. Compiendo un’azione violenta e radicale nei confronti di un’opera iconica, lega e rinchiude in una cassa uno dei Bronzi che, nonostante l’oltraggio subito, rimane fiero e sembra quasi prendere vita.

     

     

  • RussobatoreIl Bene contro il Male 

    L’Arcangelo Michele, comandante dell’esercito celeste contro gli angeli ribelli nel Libro dell’Apocalisse, è il guerriero per eccellenza. Simbolo e incarnazione del bene che trionfa sul male, Russobatore presenta un San Michele ritratto nel momento di massima apertura alare, elegante e forte a un tempo, colto nell’istante in cui trafigge con la sua lancia il demonio che, costretto a terra, è sovrastato dalla potenza ultraterrena dell’angelo.

     

     

  • Paolo CeribelliBarricades 

    L’austerità della Caserma La Marmora è scossa dall’esuberante e chiassosa presenza delle Barricades ideate da Paolo Ceribelli. Delle vere e proprie barricate anticarro, rivisitate in chiave pop con tinte sgargianti, che reinventano lo spazio che vanno ad abitare. Questa combinazione contrastante tra forma e colore crea un cortocircuito percettivo che invita l’osservatore ad avvicinarsi e a interagire con tali strutture nate invece per respingere e imporre un limite invalicabile.

     

     

  • Paolo FiorelliniUn Idolo 

    Serrato in un tempo indefinito e lontano, forse proveniente da un passato remoto o da una realtà futuribile, Un Idolo di Paolo Fiorellini ha l’austerità glaciale di un combattente-automa. Questo maestoso guerriero, silente e anonimo, fasciato integralmente da un’armatura metallica che ne cela l’identità, si erge grave e solenne facendosi interprete dell’alienazione contemporanea.

     

     

  • Max PetroneWar 

    Lo stile dirompente, colorato e spregiudicato che contraddistingue il lavoro di Max Petrone si ritrova anche in War, nonostante la tematica affrontata sia tutt’altro che leggera. Mickey Mouse, icona stessa della Walt Disney e personaggio tra i più amati, è ritratto con le mani insanguinate. L’artista, con piglio beffardo e grande ironia, rappresenta l’angoscia e il disagio della guerra attraverso un mix di elementi pop che vanno a creare una vivace quanto inquietante immagine fantasy.

     

     

  • Kamel Burz
    War is death! We are in danger!L’orrore della guerra non risparmia nessuno, nemmeno i bambini che loro malgrado ne subiscono le terribili conseguenze. War is death! We are in danger! si ispira, rivisitandoli, ai fumetti americani degli anni ’50 e ’70. Su uno sfondo composto da un pattern di visi di soldati e di grim reaper, ossia l’immagine della morte personificata tipica dei comics, si staglia in primo piano la figura di una bambina che cerca riparo tra le macerie di uno scenario urbano distrutto e senza futuro.

     

     

  • Fernando CobeloLa pace vede e tace con pazienza 

    Il tratto essenziale e pulito dell’illustratore venezuelano Fernando Cobelo dà forma a una critica sociale rivolta a chi usa la forza e la violenza per perseguire fini all’apparenza positivi, cercando calma e serenità attraverso l’esercizio della prepotenza. Resa con un linguaggio candido e trasognato, la sua incarnazione metaforica della Pace è costretta a tacere nell’attesa di tempi migliori, ritagliandosi un ruolo marginale in un mondo pieno di conflitti, dove il dialogo spesso è sopraffatto dall’aggressività.

     

     

     

  • Ionel AlexandrescuL’Angelo della Terra 

    I tanti conflitti in corso e la rinnovata minaccia nucleare tornano a spaventare e a mettere a repentaglio la sopravvivenza della specie su un pianeta sempre più provato e impoverito di risorse. Le forme monumentali dell’opera di Ionel Alexandrescu, artista alla continua ricerca dell’essenza delle cose, evocano l’eleganza e il rigore di una Vittoria alata ma rappresentano L’Angelo della Terra, intimamente legato agli elementi e alla natura di cui è tenace difensore.

     

Precedente
CONTERE MUROS

Focus on

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.

Scopri Art Production →

Seguici