Vigevano
Artisti presentati:
Riccardo Corciolani
Luca Miscioscia
Ale Puro
Fabio Teramasco
Il confine tra arte e design è sempre più labile e l’unione tra queste discipline sempre più forte, complice involontaria la società, abituata a una seriale fucina di oggetti, virtuali e non. Ed è proprio nel contesto odierno che l’artista deve mantenere una qualità unica, fatta soprattutto di estrema attenzione alla numerazione, ma altresì capace di mantenere standard alti di produzione; il designer invece, deve mantenere una brillantezza di idee, sempre più vicino all’immaginario collettivo dell’artista.
Gaf, sotto la guida della sua direttrice, dottoressa Alessia Formaggio, esplora questo sistema, studiando l’operato di quattro artistim contemporanei, famosi per essersi contraddistinti nello scenario nazionale: Ale Puro, Luca Miscioscia, Riccardo Corciolani e Fabio Taramasco.
Ale Puro, classe 1984, street artist dall’anima poetica, capace con un linguaggio diretto di trattare temo profondi attraverso un’espressione fanciullesca e apparentemente semplice. I suoi personaggi, ormai diventati delle vere e proprie icone dell’arte contemporanea, sono simboli di speranza per un futuro migliore, sia sociale che morale. Un invito a capire gli altri, andare oltre le apparenze, scalfire la superficie e ottemperare l’empatia. Il tutto non viene mai strumentalizzato o realizzato in tono polemico ma con un atteggiamento giocoso e divertente, che l’artista, da sempre ha ribadito nel suo modo di fare arte, prima allineandosi alla street art classica con l’utilizzo delle bombolette, poi abbandonate per lo smalto ad acqua e la cartapesta. I suoi “bambini” non sono pensati per essere dei cartoon, anche se sono decisamente apprezzati dai più piccoli, ma sono rappresentazioni dei vari stati d’animo, sono persone reali a cui Ale Puro si ispira; basta un gesto, un sorriso o una situazione che l’artista ha la capacità di riprodurlo nel suo modo, una “maniera” onirica, delicata e giusta.
Abbinato a Puro sia per un cromatismo tonale che per un esistenzialismo nello stile troviamo Luca Miscioscia, diplomato all’Accademia di Brera, ricerca un’arte gestuale, attenta al colore e materica, un’arte che nasce dall’esigenza intima nel rispetto dei sentimenti che c’è in ognuno di noi. Le sue, solitudini condivise, sono un esempio eccelso, svettano su fondali monocromatici, piccoli esseri dagli arti animale, con il volto umano, linee sottili, ricordano mostri, mai cattivi, mostri dentro di noi che cercano di essere meno soli. Dall’altra parte, i senza titolo, derivanti dalla precedente serie esorcismi, ironizzano tutto quello che siamo, tutto quello che vorremmo, tutte le nostre paure.
Ed è l’ironia la caratteristica di Riccardo Corciolani, capace di dissacrare anche il taboo primario: la religione. Come? Ponendo domande attraverso le immagini, diverti e pungenti. L’abile tecnica dell’artista abbinata ad un fumettismo mai fastidioso e attento ai dettagli, fa subito ridere lo spettatore. Corciolani, attualmente, porta in giro per il mondo il suo Jesus, a volte esce da un bar, altre non si presenta alla crocifissione, altre ancora va a ritirare la croce all’Ikea e per ultimo seduto alla scrivania sceglie se salvarci tutti tramite un mac.
Di giocosità è capace Fabio Taramasco, ceramista ligure, forse l’artista che è più a contatto con il mondo del design, sue infatti Le mattonelle, quadri in fotoceramica, le sue sculture buffe e tuttetonde, I tondoli appunto, ceramiche dipinte a freddo dalla forma ambigua, i tondoli sono nani contemporanei, oppure le FarfalleUrbane, papillon realizzati a mano di porcellana, indossabili. L’oggettività di una rimanenza pop è innegabile, nel senso meno dispregiativo dell’essere e nel senso più ricercato della formula, un continuo macro sugli archetipi popolari contemporanei.
Galleria Alessia Formaggio
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