[…]”Quelle tracce di vita vissuta intendono portarti oltre, assumono via via una valenza sempre più universale, che cominci a riconoscere, ti coinvolge, ti prende lo stomaco, ma ancora ti sfugge.
Poi improvvisamente ho creduto di capire. Ero testimone di un’epoca, di una società, di una civiltà estinta, quasi mi trovassi in un’era post atomica e quelle fossero le tracce del vecchio mondo, disgregato e polverizzato, terreno di ricerca per una nuova archeologia.
Le diapositive più corrose, quelle tutte colore, sono le più significative in questo senso, chiari segni di come tutto sia destinato al disfacimento e alla trasformazione, in un ciclico ritorno a forme ancestrali, in un amalgama fluido e modellante, tra una vita e l’altra, una civiltà e l’altra. Noi, viaggiatori e osservatori pensanti, caduta l’illusione di esserne testimoni, avvertiamo tutta, perturbante e liberatoria, la responsabilità di esserne parte integrante.”
Alessandro Lotti