Titolo
Francesca Casale
Le pipeline, qualunque esse siano, oleodotti, gasdotti, ecc cosa condurranno nel futuro? Avremo risorse illimitate di acqua? E di petrolio? Per non soffermarci sulla corsa attuale del gas.
Francesca Casale riflette sulle problematiche ambientali, sociali e politiche, utilizzando le Future Pipeline come metafora della realtà imminente, una decontestualizzazione industriale delle forniture di risorse primarie.
Nel piccolo impianto creato dall’artista l’essenza vaporizzata termina allo scadere del tempo, il tempo residuo, per poi ricominciare, in maniera ciclica e continua, ad essere riemessa. La chiave di lettura, e del nostro sistema, risiede nel rubinetto rosso.
Ecco, quindi, che la fine può diventare il punto da cui ricominciare, il principio con cui interrompere questa catena. L’odore della betulla, che si disperderà attraverso le pipeline, è la reminiscenza delle fonti vitali ed evoca il grido di aiuto emesso da una terra calda, stanca, deturpata e consumata.
L'artista
Erborista di formazione, specializzata in materie prime essenziere. Ha lavorato per grandi aziende nel settore. Si iscrive all’Accademia Albertina e si specializza in olfactory art. La sua ricerca artistica s’incentra sulla relazione tra la sfera del visibile e quella dell’invisibile. Il suo obiettivo è rendere accessibile l’arte contemporanea attraverso una nuova chiave di lettura, quella del linguaggio sensoriale.