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Michele Seffino
L’opera prende le mosse da una riflessione sul capitale materiale e culturale che la civiltà contemporanea occidentale si lascerà alle spalle, e su quanto del mondo che abbiamo costruito resisterà alla prova del tempo.
Questo lavoro è una visione sui modi e sugli approcci alla materia e alla natura che differenziano la nostra civiltà rispetto ad alcune culture non occidentali, in particolare per quanto riguarda la distinzione tra vivi, morti, umani e non umani, e le relazioni che tra questi intercorrono, mettendo in discussione i paradigmi su cui abbiamo fondato la nostra visione del mondo.
È un lavoro sui fossili che saremo, sulla smaterializzazione della cultura, sulla testimonianza, sull’informazione in quanto fondamento della civiltà contemporanea, e sui rischi che corre l’informazione, e la cultura, di diventare rumore, inintelligibile.
L'artista
Michele Seffino (1991, Trieste) è un artista sonoro e visivo. Diplomato in Musica e Nuove Tecnologie e specializzato in Computer Music, Seffino si occupa principalmente di arte sonora, arte pubblica e time-based art attraverso la creazione di installazioni sonore, cinetiche e multimediali. La sua ricerca artistica si articola prevalentemente attraverso due percorsi paralleli: da una parte la progettazione di opere sonore e multimediali pensate specificamente per essere esperite all’interno di ambienti domestici; dall’altra, quasi all’opposto, la creazione di opere pubbliche che trovino posto all’aperto, in contesti urbani o naturali, in un tentativo di sintesi tra sound art e land art. Ha realizzato performance ed esposto opere in numerose mostre e festival in tutta Europa, tra cui ZKM (Karlsruhe), Forum Stadtpark (Graz), deSingel (Anversa), Klangmanifeste (Vienna), Mediterranea 19 Young Artists Biennale (San Marino), TAKKK (Estonia), Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.