Chiara Ressetta
Chiara Ressetta nasce a Trieste nel 1996. Compie i primi studi tra Trieste e Gorizia. Nel 2015 si trasferisce a Firenze, dove frequenta la scuola di pittura all’Accademia di Belle Arti, laureandosi nel 2019. Successivamente si trasferisce a Torino, e nel marzo 2022 consegue la laurea di secondo livello sempre in pittura, all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Attualmente continua la sua ricerca artistica a Torino, dove vive e lavora.
IL GIARDINO DEGLI EREMITI
CHIARO DI LUNA
Il lavoro di ricerca
Le immagini raccolte nel suo archivio sono il punto di partenza per la formazione di una memoria. Adottando delle immagini trovate, svuotandole dalla pretesa della loro nascita, l’artista vuole prescriverle di un senso che possa essere condiviso, di rimando ad una memoria collettiva.
Attraverso la loro rielaborazione pittorica Chiara Ressetta indaga i temi la cui origine è ancestrale, primitiva. La pittura è il mezzo attraverso il quale un’immagine apparentemente anonima possa ricostituirsi come forma di una memoria.
The Exhibition
COLINDE
Colinde è un’occasione per esplorare il concetto di memoria, attraverso immagini che aiutano l’artista a ricostruire e dare nuova vita a un determinato ricordo. Il progetto vede protagonista una capra, figura mistica che rappresenta la rinascita della divinità nella tradizione rumena. Durante il periodo natalizio, è usanza travestirsi da questo personaggio del folklore locale e andare di porta in porta danzando, cantando e suonando campane e sonagli che scongiurano il male, in cambio di doni e denaro.
Nell’immaginario dell’artista questa figura viene restituita in una nuova forma giocosa, decontestualizzata rispetto all’originaria festività religiosa e rielaborata attraverso la creazione di due sculture meccaniche che riprendono l’aspetto della capra da lei conosciuto durante il loro primo incontro in un contesto d’arte di strada a Trieste, la sua città natale.
Chiara Ressetta dà vita a due personaggi paradossali, inquietanti e divertenti allo stesso tempo. Lo scheletro del cranio con le corna della capra, dall’aspetto quasi demoniaco, viene mascherato con un lavoro a maglia colorato, mentre il corpo della scultura è adornato da una coperta dai toni caldi che rimanda a una sensazione casalinga e materna.
Dal ricordo emerge l’interesse per le fantasiose coperte che adornano il personaggio e l’artista trasforma questa fascinazione in un accurato studio dell’ornato, quella forma di decorazione che attinge ad elementi naturalistici tipica dei manufatti tessili.
I suoi quadri esprimono una sensazione di sacralità e quiete, accompagnano al centro della natura, laddove le piante nascono e crescono silenziose, senza sosta, simbolo della continua rinascita e quindi della vita.
A cura di Cristina Meli
IG: @chiara.ressetta