Dal film alla fotografia è la sintesi tematica del progetto proposto: gli autori sperimentano, mescolando i mezzi e gli schemi.
Come Ilaria Pezone, che sfoglia pagine dipinte e fotografie stampate per trasformarle in film: Il monitor è il luogo dove l’artista concentra la sua sintassi, montaggio e ritmo.
La fotografia di Giacomo Infantino, che indaga la psicosi del paesaggio contemporaneo, è influenzata dal cinema. I suoi temi sono ispirati ai frame dei film di Antonioni e di Wenders. Le fotografie di Unreal percorrono lo spazio intermedio tra la realtà e la finzione.
Roberto Caielli intende, in Film Landscapes, il film come un paesaggio esso stesso, limitato nello spazio e nel tempo, e lo fotografa, cercando di includere un intero film in un solo scatto di lunga durata, esplorando visivamente l’inconscio filmico.
Carlo Milani, ponte tra i linguaggi, utilizza la fotografia di paesaggio come tavolozza per immagini pittoriche, che trasformano la realtà con la manipolazione digitale.