Elisa Roman
Elisa Roman nasce nella primavera del 1976 in provincia di Venezia, dove tutt’ora vive. Un diploma in Pianoforte e una laurea in Architettura in tasca. Lavora prima come Architetto e Maestro di musica, poi come docente di tecnologia. Da sempre attratta dalle arti visive, si appassiona in particolar modo alla fotografia, che approfondisce nel tempo attraverso diversi corsi e workshop. La fotografia documentaristica rivolta al quotidiano rappresenta il fulcro del suo lavoro.
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Vincitrice di LIQUIDA GRANT – ONE SHOT
Scatta per urgenza, mossa da una forte impellenza interiore: celebrare poesia e complessità della quotidianità, fatta di particolari, gesti e scenari apparentemente trascurabili ma che portano in sé una profonda vividezza, tanto da rimanere indelebilmente impressi nel nostro essere per tutta la vita, come una specie di DNA acquisito. Un viaggio visivo che smuove reminiscenze, un antidoto contro il tempo che sfugge. Attraverso il suo sguardo, frutto di attenta osservazione del presente ma anche del riecheggiare di profumi, suoni e colori già esperiti in un tempo perduto, cerca di documentare l’ammaliante percorso di costruzione identitaria dell’individuo, ripercorrendo alcuni tratti fondamentali comuni ad ogni cammino di crescita, come la caduta dei primi dentini, l’attaccamento agli oggetti transizionali, i travestimenti, la sperimentazione continua, lo smarrimento adolescenziale, la noia, la percezione bambina delle estati infinite…
Alcuni dettagli, più d’altri, scavano nella memoria.
Higly Sesitive, 2023
Quest’immagine rappresenta la complessità con cui le persone altamente sensibili affrontano la realtà: essi percepiscono stimoli esterni e interni molto intensamente, faticando a processarli. Questa ricchezza travolgente li rende profondamente riflessivi ma anche estremamente suscettibili ed ansiosi.
