Feeling Different

• Marco Randazzo

• Giulia Previtali

• Ilaria Finetti

a cura di Alisia Viola

Feeling different, sentirsi differenti, è un concept che vuole mettere in luce il cambiamento e l’evoluzione di un’età critica, come quella adolescenziale; ognuno di noi vive questa fase in modo differente e nel contempo subisce molteplici mutamenti, rimanendo comunque aperti al dialogo e al confronto, preparandosi così alla spaventosa età degli adulti.
Soltanto attraverso l’arte è possibile avere la certezza di incontrare sempre e soltanto “diversi”, che proprio per il loro essere così discordi, si dimostrano paradossalmente uguali, capaci di comprendere, sostenere e appoggiare tutti coloro che si sentono differenti rispetto agli altri, in quanto l’arte non mostra la diversità di un artista, bensì la sua unicità.
Le opere vogliono riflettere emozioni e stati d’animo, con l’obiettivo di trasmettere al pubblico la vera essenza dell’artista e cercare di catturare lo sguardo dello spettatore verso l’opera, attraverso le forme, le linee e il colore.
Tra gli artisti parteciperanno: Marco Randazzo, Giulia Previtali e Ilaria Finetti; tre personalità artistiche molto forti e completamente dissimili tra loro , ma nel contempo unite dal senso di appartenenza ad un’unica realtà, distaccandosi dai canoni e dagli schemi e creando qualcosa di realmente innovativo.
Marco Randazzo, classe ‘83 si occupa principalmente della realizzazione di quadri dove ricorrono spesso segni particolari. Fondamentale è lo studio delle geometrie del colore, dei “vortici”, posti tra il formalismo accademico e la libera contaminazione siciliana. La ricerca della perfezione geometrica è volutamente sbavata per sottolineare le diversità e le imperfezioni di ognuno di noi.
Giulia Previtali, classe ’93, si dedica alla realizzazione di opere composte da quadranti di carta colorata, rappresentando finestre che si affacciano su una realtà interiore, mostrando tutte quelle fragilità e diversità che ci rendono unici, ma che a volte spaventano e ci fanno sentire persi.
Ilaria Finetti, classe 75’, presenta opere caratterizzate da un linguaggio poetico con un codice astratto e surreale, utilizzando grandi campiture di colore e forme oniriche, mostrando così l’unicità dell’essere diversi. Ricorre nelle sue opere il tema della fecondità, il processo di creazione della vita e l’intrinseco legame con l’acqua.

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