ISBN INSOLITO SPECULARE BISOGNO NATURALE
di Micaela Calliero
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a cura di Daniele D’Antonio
CONCEPT
Ho avuto il piacere e l’onore di essere testimone del momento esatto della nascita di un nuovo progetto, grazie a Micaela Calliero con il suo ISBN.
Pur frequentando assiduamente e da molto vicino il mondo degli artisti, conoscendone di molti quindi caratteri, personalità, ansie e desideri, progetti in corso, ultimati e di futura realizzazione, l’essere presenti nel preciso momento in cui l’artista passa dalla elaborazione concettuale del proprio pensiero, quindi dal “cosa”, e inizia a strutturare lo stesso pensiero in un progetto fisicamente reale, a porsi domande e a darsi soluzioni sulla sua realizzazione, quindi passando attraverso il “come”, è un evento piuttosto raro.
E’ il momento in cui l’artista è forse più fragilmente esposto, in cui la propria idea, a seconda di come la strutturerà nel corso del proprio processo creativo, viene vissuta nella propria personale intimità, in solitaria.
Ringrazio Micaela per questo: ho visto ISBN nascere, tassello dopo tassello, e prendere forma compiuta.
Ci si interrogava sulla contrapposizione uno/molti, e sulle sue possibili declinazioni, mentre contemporaneamente si accumulavano bozze, disegni e dipinti che fanno parte del percorso espressivo di Micaela Calliero, ormai da tempo consolidato.
Le sue opere, così apparentemente pop, ma impregnate di cultura classica, rappresentate su un piano dipinto che però prendono la profondità della terza dimensione grazie all’inganno che impongono all’occhio, erano esse stesse la rappresentazione tecnicamente reale di questa contrapposizione.
Un tema quanto mai contemporaneo, ma il problema stava nella identificazione del personaggio protagonista della narrazione: se da un lato il messaggio era immediatamente chiaro (come nelle intenzioni della Calliero) attraverso il cambiamento di prospettiva di angolazione che svela altre realtà, altre verità, allargando il campo della consapevolezza percettiva individuale e collettiva, non altrettanto immediato diventava il “chi” avrebbe dovuto prendere per mano e con gli occhi l’osservatore lungo questa riflessione.
In realtà la contemporaneità del tema ha radici antichissime, connaturate alla fallacità dell’uomo, dei suoi sensi, della sua capacità di comprensione.