NESSUNA PAROLA (E’) INUTILE
Ivana Galli pone il suo sguardo sfuocato sulla tavola, sul cibo che nutre e diventa vita.
“Vivo in un’era di consumismo.
La riconosco.
La documento.
Tutto viene usato e gettato come quel qualcosa senza anima.
Per 364 giorni ho utilizzato altrettanti tovaglioli di carta
e li ho custoditi dopo ogni ultima cena.
Asciugando lacrime, pulendo bocca e mani,
essi hanno raccolto l’essenza di chi li ha vissuti.
L’acqua, metafora della vita, li ha infine sciolti, purificati,
strappati e ricomposti: strati di carta come pelle che avvolge il nostro corpo.”
Nuova entità, trasformazione.
Istanza fondamentale del tempo presente,
di questo mondo che chiede a gran voce di cambiare,
oggi, questi tovaglioli testimoniano la loro reincarnazione.
Ma portano ancora i segni di una vita passata,
sostanze organiche intrappolate fra trame di carta
come anime sospese nella vita di mezzo.
In questi libri d’artista la “non parola” fa ritrovare l’essenza, l’impronta di chi ha gustato (vissuto) l’ultima cena quotidiana.