LABADANzky / Things’ Tale
CONCEPT
Il progetto propone un dialogo, concettuale ed intellettuale, a proposito del complicato ed inquietante rapporto che la nostra specie ha sviluppato nei confronti della produzione di massa ed il concetto stesso di mercificazione.
Tale potenziale condotta ha da innescarsi tramite l’allestimento di una (o più) installazione monumentale, di grandi dimensioni, interamente realizzata a partire da oggetti che hanno ormai esaurito la loro funzione designata dal processo di produzione e consumo.
Tale installazione mimi le sembianze di un ipotetico prodigio tecnologico, “ipersofisticato” e futuristico, dall’aspetto tanto amichevole quanto improbabile; ormai però decadente e soggetto all’inesorabile effetto dell’entropia.
Lo schieramento di tale entità ibrida dissipa il confine tra il concetto di innovazione ed obsolescenza (tramutando rottami in tecnologia futuristica e tecnologia futuristica in rottami), mettendo quindi in atto un percorso mentale che porterà il fruitore a fare i conti con il rapporto tra umanità, merce, tecnologia, libertà ed ambiente : cosa e “quando” è l’obsoleto? L’umanità può sopravvivere senza tecnologia? Senza obbedire ad oggetti che ci dicano esattamente quando e cosa fare, saremmo in grado di svolgere semplici azioni, ogni piccolo gesto quotidiano? Potremmo guidare incolumi da casa a lavoro, senza che un “robot” ci “intimi” esattamente quali azioni eseguire e quando?
L’umanità sarebbe la stessa senza un acceleratore di particelle? Come ce la caveremmo come specie se non avessimo la capacità di volare agli antipodi, con un esiguo investimento di tempo e denaro? Da dove arrivano questi oggetti e possibilità e dove andranno a finire?
Su questi ed altri quesiti si può indugiare, provando ad indagare “La Storia delle Cose”
BIOGRAFIA
LABADANzky è un artista contemporaneo italiano, specializzato in installazioni urbane monumentali, realizzate a partire da materiali già “digeriti” dal normale processo di produzione e consumo (quali vecchi elettrodomestici, tecnologia obsoleta, imballaggi, ecc…), attivo dal 2015 nelle principali piazze e città internazionali.
La sua metodologia espressiva e cifra stilistica dialogano freneticamente con il fruitore a proposito delle alienazioni ed i controsensi che tessono la quotidiana trama della realtà urbana contemporanea.