L’artista ha passato l’infanzia a Leno, un piccolo paese della bassa Bresciana. In quel periodo era alto circa 115 cm.
Trascorreva i pomeriggi da solo dopo la scuola a casa dei nonni paterni.
L’abitazione, nel centro del paese, era nel mezzo di un cortile, composta da un seminterrato e piano terra rialzato. Lui aveva accesso a tutto tranne che al piano rialzato. Quello era il piano nobile, sempre pulito e pronto per la venuta improvvisa di un ospite.
Abbadati ricorda pomeriggi lenti e infiniti dedicati ai compiti a casa, a giochi solitari con tappi di bottiglia e costruzioni.
Dopo più di 30 anni decide di fotografare quei luoghi all’altezza con cui li vedeva allora, ovvero 115 cm. Tutto è ancora uguale tranne per piccole modifiche, tanto particolari e familiari per l’artista quanto sconosciuti e asettici per un osservatore estraneo.