Marta Braggio
Comfort Zone
Serie di diciotto fotografie in cui sono presenti molteplici autoscatti dove parti del corpo vengono oscurate da fiori, oggetti o tagliate in modo netto dall’inquadratura.
Pochi indizi oltre al titolo fanno comprendere e conoscere completamente la persona che si cela dietro il fiore o l’inquadratura. Si crea così una contrapposizione tra il senso di familiarità tipico trasmesso dall’autoritratto e l’immagine senza volto, che perde così tutte le connotazioni tipiche del soggetto fisico rappresentato.
Le fotografie diventano un codice criptico che chi guarda l’immagine può provare e decifrare solo attraverso supposizioni L’autoritratto diventa il ritratto di sé in modo intimo e terapeutico. Un viaggio in diciotto Comfort Zone delimitate da cornici. Un canalizzatore di un flusso costante di sensazioni soggettive, trasformate in rappresentazioni che forse per qualcuno potrebbero non significare nulla, ma che per la persona a cui è collegato il ricordo rappresentano tutto.
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Bio
É nata il 31 ottobre 1993 a Vicenza, città dove attualmente vive. Ha studiato Storia dell’Arte presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove in seguito, ha frequentato la School for Curatorial Studies e approfondito tematiche della fotografia artistica.
La sua opera consiste in autoritratti e ritratti, in cui sono molto importanti la scelta dei colori e l’autoanalisi. Ama rappresentare attraverso l’utilizzo di frutta, fiori o oggetti situazioni vissute o immaginarie.