Music for Airports

Music for airports

Armonie per un tempo sospeso

 

a cura di Chiara Badde, Erica Massaccesi, Lara Spagnolli

“Non succede niente, nessuno viene, nessuno va, è terribile”.

Nel 1953 Samuel Beckett mette in scena Waiting for Godot, opera simbolo del teatro dell’assurdo. I due protagonisti, Vladimir ed Estragon, trascorrono il tempo semplicemente aspettando qualcuno che in realtà sembra non arrivare mai.

Nei ripetuti silenzi che intervallano i loro brevi dialoghi, si percepisce una speranza, seppur ricca di assenze e di momenti vuoti, in cui nulla accade e tutto rimane indeterminato.

È un’illusione, la loro, che riesce a rendere più accettabili quegli attimi all’apparenza eterni.

D’altra parte, Giacomo Leopardi nel canto Il sabato del villaggio racconta il fermento che precede il dì di festa, quando l’entusiasmo e l’eccitazione accompagnano ogni gesto quotidiano.

Il fluire incerto, ma inesorabile, del dramma beckettiano e il timbro gioioso con cui il Poeta descrive i paesani che “pien di speme e gioia” immaginano il giorno di riposo, si fanno dimostrazione di come l’attesa possa generare stati d’animo contrastanti: fremito ed eccitazione ma anche tedio,  isolamento e introspezione.

Nell’incertezza dei minuti che si dilatano, la mancanza dei rumori diviene assordante e l’agitazione prende il sopravvento: spesso le pause forzate rivelano un’ansia soffocata da una calma apparente, in cui nulla si muove eppure tutto, interiormente, accade.

L’eco della stessa inquietudine, compagna di lunghi mesi trascorsi in isolamento forzato, ha fatto risuonare le piazze vuote e afone delle città, quando solo gli sguardi filtravano dalle finestre, desiderosi di un nuovo abbraccio, unico antidoto alla malinconia.

Con l’inizio della pandemia, infatti, si è scardinata l’abituale concezione del tempo, togliendo a chiunque la possibilità di controllarlo.

La società, abituata sino ad allora a vivere ritmi accelerati in una bulimia di frastuono, ha dovuto affrontare le proprie vulnerabilità e, inaspettatamente, la paura della solitudine si è trasformata in realtà. Tuttavia, in questo tempo sospeso e incerto, si è arrivati ad apprezzarne l’armonia, incline a mutare una condizione statica in dinamico impulso creativo. La frenesia della vita contemporanea ha ceduto così il passo a un ritmo dolce e silenzioso, terreno fertile e linfa vitale per riuscire ad ascoltare le proprie melodie interiori e comporre così inediti spartiti di vita.

GLI ARTISTI SELEZIONATI

Michela Garbin | Fabio Adani | Laura GuildA | Marco Lampis | Simona Vaccaro | Laura Pagliai | Emanuel Zoncato | Marta Longa | Marco Goi | Marco Bonomo | Claudia Falcetelli | Andrea Castorrini | Davide Lhamid | Simona Salerno | Andrea Iran | Enrico Pantani 

Marco Lampis – Attesa_112

Chiara Badde

Erica Massaccesi

Lara Spagnolli

INFO&CONTATTI:

musicxairports.nice2021@gmail.com

Precedente
Para//el

Focus on

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.

Scopri Art Production →

Seguici