Olga Lepri
Nata nel 1997, Olga Lepri vive e lavora tra Bruxelles e l’Umbria. Si laurea in Pittura e Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
A completamento della sua formazione nel 2022 consegue il Master of Art presso la Luiss Business School di Roma nell’ambito delle pratiche curatoriali e di progettazione artistica.
Olga esplora le potenzialità analitico-espressive del disegno contemporaneo e della figura umana. Attraverso la pittura la sua ricerca ruota attorno a temi eterei come la cecità, l’incertezza o il sogno.
Nel 2017 vince il Premio Mascha Starech delle Giornate Animate di Venezia con l’animazione pittorica “VISITOR”. Nel 2020 ha partecipato all’esposizione internazionale “Arcipelago Aperto”, a fianco di artisti affermati ed emergenti in Italia, curata da Miguel Mollol, JuliaTerzano, Martina Cavallarin e Daniele Capra. Ha collaborato con la rivista d’arte americana The Brooklyn Rail Magazine e con la galleria francese Galerie Nathalie Obadia.
IG: @olga.lepri
Etereo
Il lavoro di ricerca
La pratica di Olga Lepri si fonda sul disegno e sulla pittura ad olio. La stratificazione, il movimento e la decostruzione sono per lei forme processuali attraverso cui è possibile contemplare sensorialmente il tempo. Anche la tecnica dell’animazione e un’attenta ricerca iconografica, rientrano nel processo percettivo e di ricostruzione dell’immagine.
La riflessione sull’umano e del suo incerto rapporto con il reale sono centrali nel lavoro di Olga Lepri, rappresentando un inevitabile punto di partenza per ogni cambiamento, come in un esercizio di propriocezione o di presa di coscienza.
Nell’esplorare il confine tra realtà fisica e quella immateriale, la perenne ricerca di fuga o il superamento del senso di limite possono scatenare una trasfigurazione umana verso dimensioni nuove, fuori dal mondo precedente. Temi come l’impossibilità di volare o la cecità diventano allora dimensioni astratte da ribaltare, a cui ridare forma creativa e quasi onirica. L’alternanza di composizioni immaginarie e di soggetti ripresi dal mondo reale sottolinea nel lavoro di Olga l’intermittenza della percezione nello svolgersi del tempo, un susseguirsi di stati di coscienza.
The Exhibition V
ALLE PORTE DEL SONNO
Le due tele realizzate nel corso della residenza da Olga Lepri rappresentano le due porte del sonno. La Porta d’Avorio, attraversata dai sogni falsi, e la Porta di Corno, che porta sogni veritieri o profetici.
I corpi che si agitano al centro di entrambi i portali sembrano danzare.
Dietro di essi l’effetto pittorico è quello di una “komorebi” (parola giapponese che indica la luce che trapassa il fogliame della vegetazione): come una verità che vorrebbe spuntare da dietro una massa traslucida, presentandosi ogni volta in maniera diversa, a seconda dei corpi che attraversa e della mente che la interpreta. Sarà lo spettatore a trovarsi nella posizione di interprete dei due portali, distinguendo se lo desidera il portale dei sogni veritieri da quello dei sogni fasulli.
I due dipinti nascono dalla necessità di esplorare una sfumatura del non vedere, ciò che succede a palpebre chiuse e nell’inconscio remoto quando il corpo si cala nel sonno.
Testo a cura di Valeria Cirone