Da secoli l’uomo, ammaliato dall’incommensurabile vastità dell’universo, si interroga sulla presenza di altri pianeti abitabili e sull’esistenza di forme di vita aliene.
Sin dall’alba dei tempi tutte le civiltà hanno guardato la volta celeste come una mappa, un calendario e come origine di miti e leggende, facendo dell’astronomia la scienza più antica. Tuttavia solo alla fine dell’Ottocento le fantasie relative a esodi spaziali vedono la luce, venendo divulgate grazie ai primi romanzi di carattere fantascientifico. Tra la fine degli anni ’30 e gli anni ’50 si colloca invece la cosiddetta epoca d’oro della fantascienza, che grazie sia a fumetti e riviste prima, che radio e televisione poi, ebbe una vasta diffusione influenzando così il grande pubblico.
In piena Guerra Fredda, le serrate conquiste fatte da sovietici e statunitensi nella “corsa allo spazio” marcarono il confine tramutando l’immaginazione in realtà e iniziando a rendere più verosimile l’idea di avventurarsi tra le galassie. In poco più di un decennio furono segnate vere e proprie pietre miliari nell’esplorazione spaziale.
Diffusi in tutto l’universo, gli elementi che permettono la formazione della vita, si sprigionano dalla combustione degli astri, rendendo l’uomo, non solo metaforicamente, nient’altro che polvere di stelle. L’ipotesi che esistano, o siano esistiti, altri mondi abitati è sempre più plausibile, facendoci sentire così un Pale Blue Dot nello spazio siderale, una parte infinitesimale del cosmo in eterno movimento.
Tra gli artisti in mostra: Giovanni Albanese, Mauro Benetti, Daniele D’Acquisto, Enrico T. De Paris, Raffaele Fiorella, Dario Goldaniga, Andrea Marini, Michael Najjar, Leonardo Orazi, Mario Pandiani, Edoardo Romagnoli, Santissimi, Karel Thole, Luisa Valentini e Gilberto Zorio.
Grazie alla collaborazione con Club To Club, la mostra è stata sonorizzata dagli studenti del corso di Sound Design di IED Visual Communication Milano. La soundtrack è resa fruibile grazie al supporto tecnico di Red Bull.