• Claudio Cionini
a cura di Salvatore Gianluca Acquilino
Le architetture di Claudio Cionini sono cariche di aspettative, prospettive, illusioni e determinazione. Sono segni ed “eterotopie”. Sono spazi destinati a sospende ed invertire i rapporti che essi stessi generano.
Sono Metropoli irreali che si aprono virtualmente dietro la superficie ma che, al contempo, sono assolutamente reali, note e connesse alla conoscenza, in una tensione continua tra consapevolezza ed illusione. Sono non luoghi dell’anima ed espressione mitologica dell’eternità e della bellezza. La città è la dea, la città è la visione prospettiva del luogo e del tempo, la città è la scatola magica dell’essenza dell’oggi.
È così che il tutto diviene una riflessione sull’oggi. Mondi sospesi ritratti nell’istante esatto in cui l’esistenza finisce ed inizia l’immaginazione. Mondi in cui l’umanità è solo percepita, attesa, intuita, in una sorta di omologazione collettiva, amplificata dall’individualità degli uomini celati dietro finestre, muri ed illusioni.
Claudio Cionini è un navigatore del tempo, un costruttore visionario di luoghi riconoscibili eppure così lontani, pervasi di vite che non sono più in questa dimensione, che sfuggenti si affacciano ad una finestra e contemplano la loro potenza, la loro grandiosa capacità di pensare il Mondo, mentre il mondo silenzioso comprende che tutto è un sogno, un viaggio impercettibile dell’umanità.