VALENTINA ADDABBO – PAOLO CHIARLONI

Lo studio d’artista di Paolo Chiarloni, in collaborazione con AccaAtelier e Paratissima Art in the City, ospiterà l’artista Valentina Addabbo.

Valentina Addabbo si laurea in Pittura all’Accademia Albertina di Torino con una tesi sulla simbologia del rosso.
Il suo lavoro parte sempre dalla rappresentazione del corpo: visi che si deformano, nasi e bocche spropositate, corpi che diventano lunghi poi si accorciano, corpi evanescenti che diventano ombre e dal corpo si staccano vivendo di vita propria. Non le interessa il corpo bello, ma piuttosto la sua bruttezza, la sua animalità, la sua parte aliena, il suo contorcersi nella lotta contro il tempo e la meraviglia dell’adattamento alle diverse situazioni, la capacità ancestrale di diventare animali, di ritornare animali e poi nuovamente umani e poi nuovamente terra.

Utilizza il disegno semplicemente per raccontare i suoi stati d’animo, quello che prova ma non riesce a spiegare. Disegna quello che vede: “se avessi saputo scrivere bene probabilmente avrei fatto la scrittrice, ma tant’è”.

Paolo Chiarloni scarica immagini da internet. Da queste‚ ma anche da immagini viste alla televisione o su riviste e quotidiani‚ parte per inventare minimi racconti i cui protagonisti sono normalissimi uomini‚ donne‚ bambini‚ ma anche figure meno domestiche come ad esempio −ci si riferisce alla presente mostra− una donna irachena‚ alcune donne africane‚ un lottatore di sumo e addirittura personaggi noti come Madre Teresa di Calcutta e l’afgano Massud‚ o prelevati da film come il Palla di Lardo di Full Metal Jacket. L’invenzione di Paolo comincia qui‚ dai vari soggetti che‚ a volte accostati paratatticamente‚ più spesso vengono messi in relazione fra di loro. Sebbene in relazione assolutamente arbitraria. Paolo cioè combina −ma a volte lascia fare al caso− figure e oggetti in modo paradossale‚ estremo‚ con esiti spesso grotteschi.

Eppure queste micronarrazioni un senso ce l’hanno‚ che si sprigiona nella veloce e energica sintesi che tiene insieme le immagini creando fulminei cortocircuiti. Ciò che soprattutto colpisce‚ nella pittura di Chiarloni‚ è la radicalità della critica nei confronti di un mondo sentito come assurdo. Nulla −o poco− a che vedere con problematiche esistenziali. Il mondo a cui si riferisce Paolo è il mondo di oggi‚ il mondo globalizzato in cui si scambiano merci‚ ma ancor più sfruttamento e ingiustizia‚ che l’artista sferza con ironia. O sbeffeggia‚ a volte persino con allegria.

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