Virginia Vinassa
Da piccola voleva fare “l’inventrice”. Dalle sue prime foto, le cui modelle erano le sue Barbie, ha sentito che la fotografia poteva essere un mezzo per esprimere la sua creatività. Così, con il tempo, anche grazie ai suoi studi in Design della Comunicazione, la fotografia è diventata anche sperimentazione, oltre che compagna di esperienze.
Tutto troppo veloce e io non gli sto dietro
Ho sentito che le persone possono stare vicine, 2021
Il potere del Tempo di scandire le nostre vite è ciò che contraddistingue la società contemporanea.
Il Tempo domina la Società, la dirige e la guida, più o meno consapevolmente, nelle sue attività, dalle più semplici alle più complesse. A volte, il giudizio di valore e l’attendibilità di fatti tangibili dipende da quanto tempo si dedica all’analisi di quanto accade. Altre ancora, il tempo scorre così velocemente e la realtà è così transeunte da avere la sensazione di non riuscire neanche a comprendere quanto sta accadendo. Così, il giudizio e la percezione delle cose, sono inevitabilmente viziati dallo scorrere del Tempo. L’idea di riuscire a “catturare l’attimo” per guardarlo in seguito attraverso gli scatti fotografici è un tentativo effimero di preservare ciò che è per sua natura effimero.
“Tutto troppo veloce e io non gli sto dietro” della giovane fotografa Virginia Vinassa è un’indagine fedele che nasce dal dialogo tra tempo, percezione e realtà: attraverso l’oggetto di consumo più comune nelle vite di ogni individuo, il telefono cellulare, Virginia scatta foto che ritraggono scorci di vita quotidiana, non editate.
Il risultato finale di ogni immagine è il risultato di una lunga esposizione che dipende dalla velocità del mondo stesso e dalla capacità della tecnologia di fissare ciò che l’occhio umano non riesce a catturare nel tempo immediato.