YOU ARE HERE

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di Guido Belli

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a cura di Roberto Caielli

CONCEPT

Immersi nella visione che privilegia l’io quale costruttore del mondo, è seducente l’idea di vedere il mutamento nel nostro sguardo se immaginiamo il soggetto parte, e non artefice, della realtà.
Nel primo scenario, il soggetto osserva il mondo come una entità separata e lo problematizza. La sua rappresentazione coglie l’aspettuale, ma aspira a svelarne il significato. C’è un desiderio di senso, come per ricostruire una completezza perduta. Così le immagini sono interpretate.
Nell’altro, il soggetto è un elemento indistinto di un mondo che si fa da sé, in un processo continuo di sistemi che si scambiano messaggi. L’io partecipa, dunque, ad un campo di tensioni, ad una rete di connessioni, le cui trasformazioni generano la totalità delle cose. Quindi la coscienza non è il principio creatore della realtà, ma la sua consapevolezza si determina, volta per volta, nell’incontro tra osservatore e oggetto osservato.
Questo duplice punto di vista apre nel pensiero uno divario sottile e irrisolto, originato guardando il paesaggio come “situazione” piuttosto che come “spettacolo”.

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